Era il14 Febbraio del 2016 e Matteo nonché Salvini si destò incazzato, per aver sognato se stesso in un’aula di tribunale, maltrattato da Pubblico Ministero e magistrato giudicante. Infuriato vieppiù per non poter indossare la felpa con la scritta “noi con Salvini” perché ignorata dalla stiratrice e dunque spiegazzata, il “nostro”, in sede di congresso della Lega esplose in una sordida contumelia: “Magistratura schifezza”. Nel dettaglio: critiche pesanti alla magistratura dopo il rinvio a giudizio di Edoardo Roxi per la rimborsopoli ligure. “Se so che qualcuno, nella Lega, sbaglia sono il primo a prenderlo a calci nel culo e a sbatterlo fuori. Ma Roxi è un fratello e lo difenderò fino all’ultimo da quella schifezza che è la magistratura italiana”.
Alla magistratura l’insulto non è andato giù e la Procura di Torino, dove si era tenuto il congresso, ha sollecitato un paio di volte la richiesta di rinvio a giudizio per l’intemperante leghista, indagato per vilipendio. Il via libera non è mai arrivato dal ministero della Giustizia, competente per questo reato, il ministro Orlando ha ignorato le richieste.
Il procuratore Spataro non molla e si appresta a sollecitare per la terza volta il parere del dicastero. Con quale esito? Se dovesse ancora rispondere Orlando e restasse di nuovo in silenzio finirebbe tutto nel calderone delle archiviazioni. Se invece a decidere fosse chiamato il ministro del governo in via di formazione la “pratica” finirebbe quasi certamente sul tavolo del nuovo titolare della Giustizia e il toto ministri dice che alla successione ci sarà un leghista. Con quante probabilità che a sua volta ignori la richiesta della Procura è facile immaginare.
Se questo non è razzismo. Siamo poco dispiaciuti per le ambasce dell’imprenditore padovano che pagherebbe bene e con contratto a tempo indeterminato personale specializzato per la sua azienda, ma non lo trova. O meglio lo avrebbe anche trovato, ma le risposte sono venute dal centrosud e non va bene. Lui vuole assumere solo giovani della sua zona. La notizia, autentica, non chiarisce se il tipo in questione è leghista ma si può scommettere che nel suo ufficio campeggi un ritratto di “ce l’ho duro” Salvini. L’azienda dell’“A.A.A. cercasi lavoratori” è la Peruzzo Srl e offre retribuzioni fino a 2.500 euro mensili, con contratto senza limiti di tempo. È molto verosimile che il generoso imprenditore nordista usufruisca delle incentivazioni fiscali previste dal governo Renzi-Gentiloni per le assunzioni definitive. Considerato il vantaggio, si deve supporre che il provvedimento contenga un omissis, cioè che non prevede una postilla con il divieto di discriminare tra lavoratori del Nord e del Sud. E chissà se concluso l’accordo per palazzo Chigi, i 5Stelle, elettoralmente premiati dal Sud, perfezioneranno il dispositivo, o glisseranno, per non dispiacere i soci di Pontida.
In attesa di responso, le 70 opportunità di contribuire all’occupazione sono in stand by, al palo e la Peruzzo Srl soffre il deficit di personale, ma la ricompensa è appetitosa. La fabbrica riceverà sicuramente la visita di una folta delegazione, con Borghezio, Calderoli e Bossi in testa, un certificato su carta verde di buona condotta leghista e la benedizione di Salvini.
Luciano Scateni
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