SCATENI/Di super Ghoulam il 3 a 2 alla Spal


Articolo pubblicato il: 24/09/2017 10:40:38

Per chi si è chiesto perché la squadra di calcio di Ferrara si chiama Spal: S.p.a.l. è l’acronimo di Società polisportiva ars e labor. La squadra di Leonardo Semplici ha corrisposto con una partita gagliarda alla sua dizione anagrafica, ma in verità ha dato più senso a labor che ad ars. Come la gran parte degli allenatori di squadre di secondo livello, anche Semplici ha optato per un tutti dietro, un estremo difensivismo 3-5-2 che per larghi spazi del match si è trasformato in un 1-10, ovvero con tutta la squadra nella metà campo degli emiliani. Il Napoli? Ha reiterato la pessima consuetudine di un primo tempo a passo lento e di imprecisione negli automatismi che in altre circostanze sfiancano gli avversari nell’affannoso tentativo di spezzare la fitta di passaggi veloci e millimetrici. E’ sembrato stanco il Napoli e forse sussiegoso, certo di mettere in campo superiorità tecnico e tattica. La Spal, rispetto alla squadra vista in precedenti circostanze, ha provato a non prenderle, a smentire il giudizio “gioca bene ma perde”. Errore. Il Napoli di questo campionato ha sovrapposto al gioco divertente e produttivo della passata stagione quel pizzico di cattiveria, di cinismo, che ha ragione anche di una partita meno brillante del solito. Non è piaciuto Diawara, poco felice nello smistamento di palloni giocabili per Mertens, Hamsik sembra sulla buona strada per tornare al top del suo potenziale di uomo squadra, ma non c’è ancora, il tridente d’attacco è stato ben contenuto dagli spallini. Comunque, neppure un tiro nella porta del disoccupato Reina. Al decimo il signor Mariani (sei meno, meno) ha giudicato simulazione un atterramento di Insigne in aerea e lo ha ammonito, ed è stato contestato dai napoletani per non aver ammonito il difensore colpevole di di un fallo su Mertens lanciato in contropiede. In tutto questo la Spal va in gol con l’unica azione d’attacco che merita questo attributo. Costa cara un attimo la deconcentrazione della difesa napoletana e ne approfitta il napoletano Pasquale Schiattarella. Uno a zero per la Spal al tredicesimo. Il Napoli non ci sta. Dopo l’inezia di centoventi secondi Insigne fa chinare Gomis per raccogliere i pallone in fondo alla rete. Uno a uno. Alla ripresa, il Napoli sorprende. Non spinge sull’acceleratore come al via di altri secondi tempi e Sarri deve rimediare. Manda in campo Allan per Hamsik, che di là da un incoraggiante miglioramento, conferma di aver bisogno di una sosta rigeneratrice. Più tardi, per andare oltre un pari poco esaltante, gioca la carta dei quattro attaccanti convinto di contrastare i cinque difensori spallini. Gli va bene. Al minuto 27 una delle fantastiche percussioni di Ghoulam sulla fascia sinistra, completati da cross perfetti, mette Callejon nella felice condizione di spedire in rete il 2 a 1. E qui Sarri sbaglia. Anziché infierire sull’avversaria ferita decide di difendere il risultato. Fuori Mertens, dentro Rog e dal giovane croato nascono guai. Fallo, inutile, punizione nella posizione più vantaggiosa per far gol, a pochi metri dall’area di rigore, dove Viviani di solito fa male. Il tiro finisce in fondo alle rete, con Reina, forse coperto da una barriera rinfoltita dagli spezzini, che rimane completamente fermo. E’ il minuto 33, il Napoli sarà capace di rispettare la regola del tre e rimanere in vetta alla classifica? Per la fortuna di Sarri e del Napoli questo è l’anno di Ghoulam, strepitoso in queste prime sei partite. Quando mancano sette minuti al novantesimo, il terzino (forse il più forte della serie A) parte dalla sua metà campo palla al piede, lascia sul posto mezza Spal, si fionda in area di rigore e conclude in gol una galoppata di quaranta metri. 3 a 2, testa della classifica a punteggio pieno, 22 gol in sei partite. Napoli cinico e avanti così.

Luciano Scateni