La macchina della verità dalle 18 e 30 di oggi dirà a bordo campo del Dall’Ara, semivuoto per le restrizioni antiCovid, se la patologia del Napoli è solo un male estemporaneo o se la squadra allenata da Spalletti soffre di una patologia cronica: giornata numero 22, opportunità per gli azzurri di rosicchiare qualcosa nei confronti dell’Inter, fermo sullo 0 a 0 con l’Atalanta grazie a una serie strepitosa di miracoli del suo numero uno, di Handanovi e della qualità non eccelsa del Bologna (27 punti, 28 gol fatti, 33 subiti). Che dire di Spalletti, dopo l’euforia collettiva per le prime performance degli azzurri? Che a un’indagine non campanilista, né buonista della gestione De Laurentiis, gli sperticati elogi al tecnico che “chi meglio di lui” non sembra aver progettato e realizzato un progetto visibile. Al contrario la squadra appare priva di personalità, né carne (Sarri), né pesce (Gattuso) e racconta che quanto ha messo in cassaforte finora è merito di exploit individuali, di estemporanee imprese di Osimhen, di Zielinski, Mertens, più che all’unisono dell’intera orchestra azzurra. Peccati veniali e non solo, hanno legittimato la critica per l’atteggiamento passivo, difensivista a oltranza, dopo un gol di vantaggio, situazione che a induce una squadra di rango, tecnicamente superiore, a mettere al sicuro il risultato con un secondo gol. Perplessità ha sollevato anche la gestione dei cambi, per qualche scelta scriteriata, come spedire in campo uno o due giocatori a un paio di minuti dal 90esimo, e ‘bruciare’ un ragazzo del settore primavera in una fase della partita che richiede esperienza e adattabilità alle tensioni per il risultato in bilico (Napoli-Fiorentina di coppa Italia) o il disorientamento di giocatori come Insigne, Mertens, espropriati dell’abituale ruolo. Richiederebbe un test urgente il capitolo degli infortuni muscolari di troppi giocatori, della preparazione atletica, della coincidenza tra un possibile surplus di lavoro ripetuti segnali di insufficiente tenuta fisica per l’intera distanza dei novanta minuti. I problemi non mancano, ma l’immediato è questo Bologna-Napoli, posticipo del lunedì della serie A in epoca Spalletti. In panchina l’uomo mascherato, il centometrista Osimhen e con lui il nuovo arrivato Tuanzebe, Ghoulam, Demme, Malcuit. Arbitra Marinelli, sezione di Tivoli. Petagna di nuovo panchinaro e non è difficile immaginare che a fine stagione chiederà di emigrare dove godere di spazi stabilmente. Napoletani in azzurro, alleluia, dopo il rosso di partite precedenti. Il via con i soliti minuti di ritardo, tre stasera. Al 6° azione travolgente di Fabian Ruiz e conclusione di Lozano. Parata strepitosa di Skorupski, calcio d’angolo. Bologna per ora molto prudente e l’inerzia della partita è del Napoli. Lozano conferma di essere prezioso terminator, ovvero Hirving Rodrigo Lozano Bahena. Azione perfetta di Elmas, cross, sinistro del messicano e niente da fare per Skorupski. 1 a 0. Gli emiliani sono obbligati a sterzare, ad abbandonare la scelta difensivista e a guadagnare campo. Si spera che almeno stasera il Napoli resti offensivo per mettere al sicuro il risultato. Bene il centrocampo degli azzurri (Lobotka-Fabian), bene Elmas. Quasi invisibile Mertens ‘gol machine’ nella prima mezz’ora di gioco e poco in evidenza Zielinski, appena uscito dal Covid. Nel finale di tempo un po’ più Bologna, ma Meret fa buona guardia e neutralizza un tentativo di Arnautovic. Un errore di Hickey concede la conclusione a Fabian. Sinistro con effetto e iella nera, ancora un palo. Minuto 45. Bilancio parziale: tanto Napoli, tanto poco Bologna, a giusta ragione nell’area inferiore della classifica. Spogliatoi. Second time. Il Napoli raddoppia due minuti dopo il via. Il bis è di Lozano. Gran lancio di Zielinski, per Fabian, cross basso per il messicano che dribla il portiere e mette in rete. 2 a 0 al 47esimo. Tre cambi del Bologna. Dominguez per Viola, Falcinelli per Arnautovic e Skov Olsen per Sansone. Ci prova ancora Lozano, vicino al tris, ma Skorupski devia in angolo. Ci prova Di Lorenzo, Napoli avanti tutta. Possesso palla: 70 per cento e oltre degli azzurri. Vignato per Soriano è la scelta di Mihajlovic. Rallenta il Napoli e controlla il gioco senza problemi. Politano per Lozano e, osanna! esce Mertens per l’uomo mascherato Osimhen. Pyhtia per Hichey nel Bologna. Più intraprendenti i felsinei e il Napoli, come nel recente passato, cede il pallino della partita agli avversari. 12 minuti al 90esimo. Dentro Demme, per Zielinski, Spalletti si tutela prudentemente con un centrocampista puro. Perde mordente il match. Espulso un uomo dello staff del Napoli per aver spinto il pallone in campo. Stranezze di bordo campo. Esce Fabian entra Petagna, tanto per cambiare per una manciata di minuti, entra Ghoulam per Elmas. È un copia e incolla di Spalletti per i finali di partita. Vola Osimhen, gran tiro, a lato. Punizione per il Bologna e Svanberg colpisce l’incrocio dei pali, con Meret fuori causa. Con questa vittoria gli azzurri recuperano due punti rispetto alla capolista Inter. Via così.
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