In apparenza ha un naso normale, anzi un nasino alla francese, adatto a stupire fan al femminile e a “bucare” lo schermo, come dicono gli intenditori di TV: è Luigi Di Maio, indicato dal “comico” a governare il Paese in caso di chiamata elettorale degli italiani plagiati dai grillini. Falso: il naso di Di Maio da qualche tempo ha preso a crescere per emulare il Pinocchio di Collodi. A prescindere dai precedenti, la cronaca racconta di una nuova menzogna. Lo dice la Repubblica. Non è vero che incontrò Raffaele Marra il 6 Luglio nei suoi uffici alla Camera per imporgli di andarsene (lo ha dichiarato a Lucia Annunziata nell’intervista “Mezz’ora”). La prova del falso è nella registrazione di due telefonate del 10 Agosto, trovate nella memoria dello smartphone di Marra sequestrato. Dalle conversazioni si evince chiaramente che Di Maio, oltre a non aver mai pensato di cacciare Marra, lo riteneva uomo prezioso, al punto di “raccomandarlo” alla Raggi. Il vice presidente della Camera scrive alla sindaca “Quanto alle ragioni di Marra, lui non si senta umiliato. E’ un servitore dello Stato. Sui miei il Movimento fa accertamenti ogni mese. L’importante è di non trovare nulla. Quanto alle ragioni di Marra, lui non si senta umiliato. E' un servitore dello Stato. Sui miei, il Movimento fa accertamenti ogni mese. L'importante è non trovare nulla. Un servitore dello Stato, di più, uno dei miei. Quale coerenza c’è con l’affermazione di aver incontrato Marra per cacciarlo? Di bugia in bugia. La Raggi dimette nei fatti l’assessore Berdini, strenuo oppositore degli immobiliaristi e ricorre all’indignazione per la definizione di “inadatta” confessata a un giornalista, ma ancor più per aver svelato il rapporto di amanti della sindaca con Romeo. La versione dell’assessore è che il Movimento si voglia liberare di uno scomodo oppositore del megaprogetto edilizio legittimato dalla costruzione del nuovo stadio della Roma. E il comico: “la Raggi vada avanti, enumeriamo, le quarantatré cose realizzate finora. Ma Quali?
Diciotto anni d’oro
Telegramma. Il ragazzo è bravo, un talento benedetto dalla fortuna che lo fa volare verso la gloria sportiva come i predestinati come Maradona, Messi, Ronaldo. Gianluigi Donnarumma, di Castellammare di Stabia, ignorato colpevolmente dal Napoli è diventato la “saracinesca” inespugnabile del Milan e della nazionale (successore designato di Buffon). Ora, alla soglia della maggiore età, è l’uomo mercato. Per trattenere il gigante, nato per fare mirabilia e destinato a un futuro di leader nel suo ruolo, il Milan lo blinda con un contratto annuale a lungo termine di 5 milioni per ogni stagione. Ecco spiegato il fanatismo di padri e madri che promettono di diventare bravi calciatori. Come vincere il primo premio della lotteria di fine anno.
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