Articolo pubblicato il: 08/04/2019 10:15:54
Per i commentatori, che raccontano il calcio stregati dallo strapotere della Juventus di Agnelli, la priorità del giorno è stata: se il Napoli perde con il Genoa la squadra che ha dominato il campionato può scoprire cosa intendeva Allegri annunciando la celebrazione dell’evento. Un esempio, il solito, di sottavalutazione centro-nordista degli azzurri : la Repubblica, anche oggi, nelle pagine dello sport concede al Napoli gli spiccioli di poche righe e di uno striminzito tabellino con le formazioni. Anche per questo Ancelotti deve pretendere dagli azzurri il massimo impegno e piegare la resistenza dei Liguri, in attesa di sfidare a Londra l’Arsenal, big della lega inglese. A spingere il Napoli nel prologo di stasera sono i 25mila fedeli tifosi, residuo del tutto esaurito di tempi che furono. Osservato speciale, dopo l’indecente arbitraggio di Juventus-Milan, che ha letteralmente regalato la vittoria ai bianconeri (e non è un caso isolato) è il signor Fabrizio Pasqua, nativo di Nocera Inferiore, ma appartenente alla sezione di Tivoli, arbitro del match. Ancelotti non si smentisce. Ha deciso di assecondare De Laurentiis, che ha interesse a valorizzare tutto l’organico e ripesca Karnezis per difendere la porta degli azzurri. Chi si rivede…l’amatissimo Pandev, divenuto italiano quando giocava nel Napoli. E mister Pandev offre un saggio della sua immensa classe, vedremo come. Parte a cento all’ora il Napoli, ma il Genoa non è da meno. Prandelli ha preparato alla perfezione la partita e gli azzurri devono aggrapparsi al favoloso gol di ‘Ciro’ Mertens per aver ragione di un’avversaria che fa pressing a tutto campo e ha nei duetti Kouamè-Pande un cuneo incisivo nella difesa napoletana. Il belga al minuto 22 potrebbe fornire a Zielinski, solo in area di rigore del Genoa, ma pecca di egoismo e spreca un’occasione d’oro. Si rifà 12 minuti dopo. Zielinski lo trova smarcato a 25 metri dalla porta di Radu e lo serve alla perfezione. Il destro non lascia scampo al portiere rossoblu. 1 a 0, gol numero 104 con il Napoli di Mertens, che festeggia con Callejon le cento partite con la maglia azzurra. Poco prima Sturaro aveva fatto dannare Prandelli. Fallo con il piede a martello, da dietro, su Allan. Pasqua consulta il Var e lo espelle. Il Genoa sembra assorbire l’inferiorità senza sbandare. Anzi, al 38° il palo salva Karnetis, battuto sugli sviluppi di un calcio d’angolo. In pieno recupero Callejon butta all’aria un assist di Mertens. Solo davanti a Radu, si fa parare un tiro centrale. Al minuto 48 azione da manuale del Genoa. Kouamè, grande prestazione la sua, dribla Koulibaly e serve Pandev. Il cross è un capolavoro e finisce sul collo piede di Lazovic. Gran botta al volo ed è 1 a 1. La superiorità numerica del Napoli induce Ancelotti a trasformare Koulibaly in centrocampista aggiunto. Niente male il senegalese, anche in questo insolito ruolo.
Second time. Prandelli arretra il baricentro del Genoa e prova a chiudere tutti gli spazzi. Considerato il vantaggio dell’uomo in più Ancelotti potrebbe mandare in campo due terzini che agiscono con efficacia sulle fasce, ovvero Malcuit e Mario Rui. Gli azzurri velocizzano il gioco, ma è tutt’altro che facile bucare il muro rossoblu. Prandelli accentua l’aspetto difensivo dei suoi. Richiama in panchina Pandev, applaudito da tutto il San Paolo e manda in campo Rolon. Al minuto 66 Insigne riprende confidenza con il campo dopo le assenze per infortunio e ritrova la confidenza con la squadra in vista della sfida all’Arsenal. Malcuit e Mario Rui restano in panchina e non è una scelta da condividere. I minuti corrono via, il risultato non si sblocca. Minuto 77, finalmente è l’ora di Mario Rui, ma la decisione è tardiva. Un minuto dopo gli azzurri rischiano e Karnezis salva miracolosamente su Kouamè. L’assalto al forte non produce l’effetto voluto e il Genoa mostra di avere energie e determinazione per resistere. Ci mette del suo Radu con interventi miracolo, uno su percussione prepotente di Koulibaly che arriva a tu per tu con il portiere, calcia e si vede respingere un gran tiro. Non si capisce l’ingresso in campo di Ounas a un niente dal novantesimo. Monumentale Radu, neutralizza anche una sua bordata da destra. Rimane un dubbio: un Napoli a trazione tutta anteriore non era giusto costruirla all’inizio del secondo tempo? Comunque onore al Genoa, squadra gagliarda, capace di contrastare la seconda del campionato, in superiorità numerica.