Cambiamo campo di indagine per capire cosa nasconde il consenso che sostiene i Trump, May, Le Pen, Salvini, personaggi pericolosi per la democrazia, votati da ceti popolari, diseredati e perfino da parte insospettabile della classe operaia. Il tycoon e la pasionaria francese raccolgono quasi tutto nelle periferie del degrado, nelle sacche della povertà e dei senza lavoro. Poco, anzi quasi niente, intorno a un misero cinque percento, nelle grandi città. E’ la prova del nove del vuoto spinto che penalizza la politica privata della sinistra da sinistra. Nel garbuglio della globalizzazione a senso unico, che ha divaricato la forbice ricchezza-povertà, di suo storicamente drammatica, l’idea di giustizia sociale, di pace e distribuzione equa delle risorse si è smarrita, persa senza via d’uscita nel dedalo di interessi estranei all’ideologia dell’eguaglianza, della parità di diritti. Tendenza irrimediabile? All’orizzonte non si vedono segnali di rinsavimento, anzi avanzano nuvole nere cariche di maggiore pericolosità. Davvero Trump è amico della Terra al punto di spedire sommergibili nucleari nel mare della Corea del Nord per “spezzare le reni” a Kim Jong-un? Le risposte minacciose di test nucleari di ripetute da Pyongyang sono forse alibi difensivisti? In gioco c’è altro, la sproporzionata voracità di potere dei soliti noti.
Luciano Scateni
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