Come un treno verso la Champions. 2 a 0 sul Torino
Peccato, l’avesse assistita la bendatissima dea della Fortuna, la Fiorentina avrebbe perfezionato il dono al Napoli di rinviare in quel di Torino la Juve sconfitta e dunque ferma a quota 65 in classifica, sicchè stasera, vincendo com’è auspicabile con il ’toro’ di Bellotti, gli azzurri l’avrebbe scavalcata nella ricorsa al quarto posto utile per accedere alla prossima edizione della Champions League. Già, ma c’è da espugnare il campo dello Stadio Olimpico ‘Grande Torino’ e i granata è probabile che affrontino il Napoli con il coltello tra i denti, perché a serio rischio retrocessione insieme a Cagliari e Benevento. Insomma granata decisi a uscire dal baratro con la grinta trasmessa alla squadra dal tecnico Nicola. Per non smentire l’emergenza seriale che gli crea grattacapi, mister Ringhio Gattuso deve scompaginare di nuovo il collaudato assetto difensivo, che offre il migliore rendimento con la coppia centrale Koulibaly-Manolas, anche se quest’ultimo autore della ‘sciocchezza’ di un fallo punito forse troppo severamente con la squalifica. Per la sostituzione dovrebbe essere preferito Rrhamani a Maxsimovic. Da capire poi le motivazioni tecniche del dilemma Mertens-Osimhen, cioè di chi e perché parte in alternanza titolare al via di ogni partita. Stasera per la formazione del ‘via’ la scelta è per il nigeriano, mentre con la Lazio era toccato a Mertens. A difendere la rete Meret, protagonista di mezzi miracoli e del loro contrario. Ospina ancora out. Sovrabbondanza offensiva a destra: Politano confermatissimo, è il più in forma con Insigne (partita numero 300 in maglia azzurra del capitano) e Fabian, prezioso motore del centrocampo azzurro, in pausa per un noioso mal di schiena. È affidata Demme la regia di centrocampo in coppia con Bakayoko. Inamovibile Di Lorenzo, Hysaj preferito dall’inizio a Mario Rui. Punti di forza dei granata: lo strepitoso capitano Belotti, con la fianco il paraguaiano Sanabria, in porta il super portiere Sirigu (guarito dal Covid), l’ex Verdi, meteora in fugace comparsa nel cielo di Napoli e Nkoulou (entrambi in ballottaggio con Lukic e Lyanco, ma inizialmente in panchina), Ansaldi, Mandragora (regista). Eterno panchinista è Zaza. Tutto questo salvo imprevisti. Sorvegliati speciali, ovvio, Belotti, ma anche Sanabria e il promettentissimo virgulto Singo, osservato da grandi squadre. 7 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta è il promettente bilancio di Gattuso che precede questa sfida. Per il detto che la matematica a non è un’opinione, il dato dei 63 punti del Napoli e dei 31 del Torino non dovrebbe riservare agli azzurri sorprese negative. Giornata numero 33, girone di ritorno, Napoli in maglia a strisce verticali bianche e azzurre dell’Argentina, omaggio a Maradona. Arbitra il romano Paolo Valeri, pronti…via. Calcio iniziale del Torino e primo tiro in porta di Verdi, centrale, debole. Buon l’inizio di Bakaioko, che gode della fiducia di Gattuso. Torino a viso aperto e Napoli con la quarta innestata. Primo tentativo di Osimhen, che riceve un buon assist di Politano. Tiro violento, esterno della rete. Scatta il decimo sul cronometro e Bayoko compie una gran bella impressa. Si libera di un paio di avversari e trova una fucilata imparabile. Gol da favola, uno a zero. Al 13esimo la determinazione e la velocità di Osimhen raccontano la favola di un gol da antologia. Ruba palla a Nkoulou a centro campo e vola a cento all’ora, inseguito invano da Bremer. Tocco di fino, Sirigu non può nulla, due a zero. Dieci e lode per il nigeriano, doppietta africana dopo la rete di Bakayoko. Fosse questo l’esito della partita il Napoli avrebbe agguantato a Juventus in classifica, a quota 66. Sontuosa anche la forma di Di Lorenzo e Zielinski, di Politano. Gran tiro di Zielinski alto sulla traversa, ma anche assist mancato per Insigne in buona posizione. Egoismo? Succede. Finora un abisso separa tecnicamente gli azzurri e i granata. Che bella sorpresa, un Napoli di grande personalità. Gli scambi tra centrocampisti e attaccanti sono prossimi alla perfezione. Politano converge al cento come sa fare solo lui e trova il tiro vincente, deviato in angolo, il quarto per il Napoli. Su angolo del Torino Osimhen in chiave difensiva tira via un colpo di testa dal sette della porta difesa da Meret. Quasi un secondo gol. Il Torino ci prova con una serie di calci da fermo bene calibrati da Verdi. Al minuto 39 grande conclusione da fuori area di Zielinski e il palo dice no al terzo gol, che sarebbe strameritato. Belotti, in un buon momento del Torino trova una conclusione molto potente, alta sulla traversa. Tre al 45esimo più recupero. Rallenta il Napoli ne profittano i granata, ma senza alcun pericolo per gli azzurri. Due minuti di recupero. In chiusura di tempo corner per i granata, nessun esito, tutti negli spogliatoi, il Napoli a riflettere sul proposito di una ripresa in fotocopia della buonissima prima frazione di gioco. Riparte il match. Cambi? Nessuno e per il momento felice la scelta voluta da Gattuso di Osimhen punta di diamante. Nel Torino due napoletani, Izzo e Mandragola, nostalgici, emigrati nel profondo Nord. Ansaldi pericolosissimo e grande parata di Meret. Sul fronte opposto Politano guadagna un angolo. Il Torino sembra più determinato e baricentro molto più alto rispetto al primo tempo. Osimhen, gran botta e angolo conquistato. Il Napoli può, deve contare sui grandi spazi concessi al nigeriano per il tentativo dei granata di rimontare lo svantaggio. Il tentativo bis di Osimhen (oggi, settimo gol personale) al decimo rende visibile la sua potenza di gigante ‘buono’. Cambi di Nicola. Buongiorno e Linetti per Verdi e Nkoulou. Nel Napoli dentro Mertens e Lozano per Zielinski e Politano. Partita più equilibrata. Al 14sesmo colpisce il palo Insigne, a conclusione di un’azione strepitosa, secondo legno. Iella! Meno brillante il Napoli o più competitivo il Torino? Certo è una considerazione ovvia, ma ci vorrebbe proprio un altro gol degli azzurri per non correre rischi. Pericoloso il Toro su corner, caos in aria, si salva la difesa azzurra. Nicola prepara una squadra tutta attacco. Escono Singo e Belotti (!?!?), dentro due attaccanti, Bonazzoli e Zaza. Insigne a caccia del gol, prova e riprova. Grandi spazi per gli azzurri, Gattuso spera che li ottimizzino Mertens o Lozano. Piove e molto. Gattuso scontento del Napoli meno dinamico. Venti da giocare. C’è purtroppo da ripetersi, la squadra partenopea si propone con un tempo strepitoso e un altro meno convincente. Assalto al forte di Sirigu degli azzurri, Gattuso manda in campo Petagna, Mertens spreca un’occasione d’oro all’80esimo. Lozano ci prova due minuti dopo, su assist di Petagna, Sirigu si supera e devia in angolo. Mertens, pallonetto, alto. Fabian ed Elam per Insigne e Bakayoko. Baselli per Ansaldi. Doppia ammonizione per Mandragola, rosso, espulsione. Tre alla fine più recupero. Elmas sfiora il gol ed è l’ennesima opportunità per gli azzurri non andata a buon fine per un niente. Mertens servito alla perfezione da Lozano svirgola, pallone a lato, colpito molto male. Pochi secondi al triplice fischio di Valeri. Missione conclusa, Juve agganciata a quota 66 e calendario favorevole agli azzurri. Meglio di così?
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