Si parte dal pareggio 1-1. Spalletti recupera Politano, certa la presenza di Di Lorenzo. Cagliari-Napoli è terminata con un pareggio che ha portato anche tante critiche per Luciano Spalletti. Il tecnico del Napoli, che aveva già tante assenze: Anguissa, Lobotka, Lozano, Politano e Insigne, ha rinunciato pure a Fabian Ruiz e Osimhen, entrati solo nel secondo tempo. Con l’ingresso dei due calciatori il Napoli ha cominciato a prendere campo e con lo svettante centravanti ha segnato il gol del pareggio. Da qui sono partite le critiche a Spalletti, reo di aver lasciato in panchina due giocatori di quel calibro. Stasera tutti e due sono in campo dal primo minuto contro nella gara decisiva per la qualificazione dell’Europa League. Dall’esito della sfida ai blaugrana si capirà se il tecnico toscano ha visto giusto nel risparmiarli e perdere l’opportunità di affiancare il Milan in vetta alla classifica, se ha colpevolmente sottovalutato la fame di punti del Cagliari. Tra le righe di previsioni e commenti si propongono due eventi: al decimo minuto del match omaggio dei ventidue alla memoria di Maradona e il fregarsi le mani di chi governa le finanze del Napoli per il record d’incasso, nonostante la riduzione della capienza che limita a 41mila le presenze dei tifosi (600 del Barcellona). Arbitra il russo Sergei Karasev e chissà, qualche fischio al suo indirizzo, in quanto suddito dello zar Putin che invade l’Ucraina. Nel segno di Diego, pronti...via con il Napoli in blu Armani. Fatale ingenuità degli azzurri. Insigne batte molto male un calcio d’angolo, facile preda dei difensori del Barca, contropiede micidiale di Traorè, assist per l’accorrente Jodi Alba, senza marcature, niente da fare per Meret. 0 a 1 al minuto numero 8. E dopo 5 minuti i catalani raddoppiano con un gran gol di De Jong che ha tutto il tempo per calciare quello che nella pallanuoto si chiama ‘palombella’. Inganna Meret molto fuori dei pali, 0 a 2, al 13esimo. Napoli sotto choc e dubbi sulla posizione di Mario Rui che praticamente fa l’ala sinistra e lascia scoperta la fascia difensiva di pertinenza, oro colato per gli attaccanti di Xavi. Rimedia il solito Osimhen. A velocità da record olimpico è atterrato in area da Ter Stegen. Rigore, Insigne infallibile, l a 1 al 23esimo. Il Barca in attacco fa paura, ma ai catalani fa paura Osimhen. La rete di passaggi degli spagnoli è da manuale del calcio, bella a vedersi. Molti e pericolosi errori, imprecisioni degli azzurri in fase di rimessa. Minuto 45: il Barca torna avanti di due gol. Angolo provocato da Mario Rui, batti e ribatti in area, zampata di Piquet, 3 a 1 e con merito. È l’ora ‘ics’ di Politano. Potrebbe aggiungere qualcosa al potenziale offensivo del Napoli che tiene in panchina un match winner qual è Mertens. Esce Demme che nel primo tempo ha ostacolato Fabian e non è di sicuro al suo 100%. Napoli aggressivo, almeno questo. Il giro palla dei blaugrana ricorda molto la perfezione del ‘dai e vai’ di Guardiola, prologo di incursioni che mettono in difficoltà Koulibaly e compagni. Riscaldamento di Petagna e Ounas. Il ko del Napoli arriva al minuto 59 al termine di una serie strepitosa di scambi che gli azzurri non e riescono a interrompere. Cross dell’imprendibile Traoré, velo di De Jong e balistica da antologia di Aubameyang. Incrocio dei pali, 4 a 1, applausi. Entra Gavi per Busquets. Stadio Maradona ammutolito e unici cori dei 600 tifosi catalani. Segna Insigne al 70esimo, ma in chiaro fuori gioco. Ci prova Osimhen lanciato da Insigne, palla fuori di un metro. Mertens e Ounas, è la mossa di Spalletti, per Fabian e Zielinski, si prepara Ghoulam. Esce il centravanti mascherato, cambi anche nel Barca. Entrano Gonzales, Dembelé, De Jong, escono Pedri, Aubameyang, Traoré. Che dire, il tecnico del Napoli replica la filosofia dei cambi in massa negli ultimi dieci minuti, ovvero idee da frustrazione. Per non frasi mancare nulla fuori Insigne per Petagna. Boh??? Esce anche Torres per Puig. La favola della difesa insuperabile degli azzurri subisce un colpo letale. Colpa del Barca. Al minuto 86, grazie al pressing ostinato di Mario Rui, occasione per Politano che entra in area e trafigge Ter Stegen. 2 a 4. Che dire, chapeau per un Barcellona elegante, superiore anche oltre il punteggio di 4 a 2 e lezione di calcio per il Napoli di Spalletti, privo di personalità e di un impianto di gioco convincente.
Luciano Scateni
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