SCATENI. Bene i tre punti, il come meno. Napoli 2, Parma zero


Articolo pubblicato il: 01/02/2021 12:18:27

Zielinski, Koulibaly, e poi? Un polacco e un nigeriano dichiarano stima ed empatia per Ringhio Gattuso, ma forse ci vuole altro per evitare l’espressione corrucciata di De Laurentiis, platealmente insoddisfatto dell’andamento lento del Napoli, che ha dotato di un organico con i fiocchi.  Il 4 a 2 di coppa con lo Spezia ha raccontato di un primo tempo dei liguri in trance da siesta prolungata e rosa di titolari dimezzata, ma anche una ripresa degli azzurri ripresa ispirata dal per il nulla ragionevole pensiero “Con un 4 a 0 da gestire, riposo per le stanche membra, difesa oltranza  e lasciamo divertire questi  simpatici spezzini”. Brutto Napoli: due gol subiti, cambi a gogò, tanto per far qualcosa, noia nei secondi 45, alla vista di una squadra in ingiustificato disarmo psicofisico (quasi certamente suggerito da Gattuso).

Il test di questa coda di Gennaio, tre punti a parte, potrebbe svelare il sommerso del sodalizio Gattuso-De Laurentiis. Dovesse rinnovarsi la maledizione dei quattro successi del Parma al San Paolo, non vorremmo indossare i panni del tecnico calabrese. Al contrario, una prova senza ombre, da squadra di alta classifica contro la penultima in classifica, aprirebbe uno squarcio di salutare sereno nel cielo rannuvolato del Napoli. In tribuna, può mettere ansia la presenza, priva di benevolenza affettiva, del presidente per Gattuso. L’augurio è che la tempra di gagliardo combattente di Gattuso risponda adeguatamente, insieme a tutta la squadra. Non è detto che vada tutto nella direzione auspicata. È deciso a vendere cara la pelle, anche Roberto d’Aversa, tecnico del Parma, che non vince da dieci turni di campionato, ha messo in tasca un solo punto nelle ultime dieci partite e ha incassato tanti gol: “Conosciamo le difficoltà della partita contro una squadra forte.  Noi dobbiamo fare una partita al 120 percento”. Gattuso perlomeno riscattare le due sconfitte subite nelle gare precedenti. Con Petagna di nuovo arruolabile e Mertens ancora infortunato, Petagna sarà il centravanti, ma in probabile staffetta con Osimhen. Da definire la presenza dai primi minuti tra Elmas e Bakayoko, ma il campo alla fine dice Elmas accanto a Demme. Mercoledì turno impegnativo di Coppa Italia: al Maradona Stadium arriva la corazzata Atalanta, per la gara di andata di a semifinale e arriva, come dire arrabbiata, per la sconfitta netta con la Lazio. A D’Aversa mancano Valenti, Laurini, Bruno Alves e Karamoh, ma può contare su Conti, Osorio, Pezzella, Gagliolo  e in avanti su Kurtic, Gervinho e Cornelius su Kucka centrocampista aggiunto per dare sostanza al reparto.

Arbitra La Penna, quasi un habitué per le partite del Napoli…pronti, via

Al sesto Insigne al volo su cross di Di Lorenzo, tiro contrato, angolo Napoli. Lozano, come sempre, subisce le brutalità dei difensori avversari. Ammonito Gagliolo per un fallaccio sul messicano. Secondo corner per gli azzurri al nono. Insigne lo calcia, poi s’impossessa di una respinta della difesa e ci prova. Para Sepe, uno dei due napoletani del Parma. L’altro è Pezzella. Terzo angolo per il Napoli al 13esimo. Il primo per i parmensi al minuto 20, nessun esito. Attacca il Napoli, ma nessun pericolo per Sepe. Quarto corner conquistato dal solito Lozano al minuto 23. Niente da fare. Sarebbe interessante contare le decine di calci dalla bandierina battuti dal Napoli e quante poche opportunità di trasformarli: un’immensità. Angolo anche per il Parma su percussione di Cornelius, Ospina sicuro in uscita. Insomma oltre i calci d’angolo c’è poco da raccontare. Quinto angolo per gli azzurri. Idem, come sopra. Il Parma, finora ha difeso bene, con attenzione e niente male la gara di Pezzella che difende, ma riparte anche in contropiede sulla fascia sinistra, spesso in sovrapposizione a Gervinho. Elmas grandioso al minuto 32. Slalom fantastico tra cinque difensori: imprendibile per un insieme di tecnica, forza fisica, intelligenza. 1 a 0, secondo gol in quattro giorni dopo la rete con lo Spezia in Coppa Italia. L’uno contro uno del macedone è quasi efficace quanto i dribling di Lozano e dalla parte sua c’è la giovane età. Risponde il Parma, ovvio dopo il gol subito. Alza il baricentro del suo gioco. Ha poco senso continuare a inseguire lo zero a zero. Apprezzabile il lavoro offensivo di Petagna, che dà una mano anche a centrocampo.  Gli azzurri rallentano il ritmo delle loro azioni, in attesa di opportunità per il Napoli. Petagna benissimo: se ne va in percussione sul fondo, crossa a mezza altezza per Lozano al centro dell’area. Al volo, da distanza ravvicinata, manda alto sulla traversa. Angolo del Parma a tempo scaduto e tutti al caldo. Che dire? Dominio azzurro, ci mancherebbe altro, ma solo un 6 politico per la concretezza di Insigne e compagni, che gli uomini di D’Aversa hanno contrastato senza troppi problemi. Purtroppo i tre punti non si conquistano con un maggior numero di corner. Fosse così, il Napoli sarebbe in vetta alla classifica. Piove a dirotto, si riparte, sperando che il secondo tempo degli azzurri non sia come altre volte di calmo contenimento. Dall’esito del punteggio dipenderà probabilmente la scelta delle sostituzioni e specialmente una chance per il rodaggio di Osimhen. D’Aversa manda in campo Hernani per Grassi. Lozano riceve un colpo da Cornelius alla caviglia, ma per fortuna si rialza. Anche Di Lorenzo prende una pedata alla caviglia. I giocatori del Parma non fanno certo complimenti. L’avvio della ripresa è del Parma, Napoli anche contro la penultima del campionato esce a stento dalla propria metà campo. Cornelius al minuto 52, fuga sulla destra tiraccio a lato del biondo e troppo energico attaccante di D’Aversa. Possesso palla del Parma: boh? Punizione guadagnata da Mario Rui al minuto 55.  Brutta esecuzione di Insigne, sulla barriera. Sui tiri da fermo il Napoli deve studiare qualcosa di utile per non sprecare opportunità a ripetizione. Troppo poco Napoli nei primi 15 minuti della ripresa. Tiro a rientrare del capitano azzurro, pallone fuori, non di molto. Mah? Parma aggressivo, segna Brugman, ma in fuori gioco Squillano comunque i campanelli d’allarme. Al minuto 62 Politano per Petagna e Lozano diventa centravanti finto, come Mertens. Si rifugia in angolo il Napoli, che sembra stanco, rinunciatario, come nel secondo tempo con lo Spezia e il Parma fa la sua figura. Sembra un copione già messo in scena. Venti minuti in chiave parmense, nuovo angolo al 21esimo, nessun cenno di intraprendenza degli azzurri. Ci risiamo? Gol di Elmas a parte, poco o niente e di fronte non c’è mica il Barcellona…Una punizione contro gli azzurri è deviata in angolo, l’ennesimo per i parmensi. Lozano in fuga è abbattuto come un birillo, vittima di un’‘aggressione’ e lo fermano brutalmente. Si fa pericolosa la squadra di D’Aversa, arrancano gli azzurri. Ancora violenza ‘atletica’ su Lozano e il Napoli soffre, non poco. Elmas ci prova, tiro deviato in angolo. Soliti cambi da paura di Gattuso: dentro Maksimovic e Hysaj per Elmas e Mario Rui. Napoli super difensivo, che delusione e fortuna che la squadra di D’Aversa non sia prolifica. Dentro Busi per Pezzella, fuori Kurtic per Cypien, fuori per Brugman per Man. Senza merito, ma importante il gol di Politano al minuto 82, su una rara e confusa azione offensiva degli azzurri.  Ottava rete di Politano, un po' fortunoso perché tiro deviato da un difensore, quando il Parma ha speso fiat ed energie in quantità. Concede agli azzurri di affacciarsi in attacco, per stanchezza e per aver accusato lo choc del secondo gol subito nella sua migliore fase di gioco. Palo di Insigne al minuto 87, con la difesa parmense in trance passiva.  Due minuti al 90esimo. Certo, masticare calcio a lungo induce a diventare esigenti e la partita del Napoli contro il modestissimo Parma, non entrerà a fa parte di una galleria del bel calcio. Cincischiano gli azzurri,a in attesa del fischio finale di La Penna. Il march si chiude con il Parma in attacco ed è il segno di una partita ‘so, so’ del Napoli, come dicono gli inglesi.