Due lampi e tanti tuoni schiantano la Lazio e si vede finalmente il Napoli di Ancelotti, benchè costretto a inventare una squadra competitiva priva di Koulibaly, Allan e Insigne. Azzurri atleticamente al top, gioco fluido, inerzia della partita saldamente nei piedi di uno strepitoso Fabian, nella lieve maturazione in regia di Diawara, nel colossale Milik. La Lazio, primi quindici minuti a parte e un tentativo di Milinkovic da due passi neutralizzato da Meret, perde la bussola, non riesce più a ripartire e il Napoli dilaga. Al minuto 12 il centravanti polacco gira al volo un invitante cross dalla sinistra di Mario Rui e fa tremare il palo alla destra di Strakosha. Dieci minuti più tardi lo stesso palo dice no a una girata di testa di Milik. Sul cronometro sono trascorsi 34 minuti e gli azzurri raccolgono il frutto di una semina copiosa, di un gioco brillante, a tratti spettacolare. La produttività di Callejon, jolly preziosissimo a tutto campo è finalmente premiata, dopo un tempo infinito senza gol. Azione ubriacante degli azzurri, tutta di prima. Lo spagnolo si proietta nel corridoio giusto in area di rigore della Lazio e con un destro preciso, potente, che sfiora l’erba, mette il pallone nell’angolo alla sinistra di Strakosha. Uno a zero, primo gol in questo campionato. Ma è la serata di un magico Milik. Mertens subisce un fallo e da posizione molto interessante. Sul punto di battuta va il polacco e inventa un tiro potente che aggira la barriera e s’infila nel sette della porta laziale. Due a zero. Undicesimo gol. Il Napoli perde parte del pelo, non il vizio di giocare un tempo perfetto e uno con qualche fatica. La Lazio alla ripresa parte con buona aggressività e gli azzurri forse sopravvalutano il vantaggio del due a zero. L’ingresso di Correa dà brillantezza al gioco dei laziali e ci si mette anche la iella: Fabian conclude un’incursione personale con una gran tiro di sinistro respinto dall’incrocio dei pali di Strakosha. E’ il terzo episodio, davvero troppo. Il gol dello spagnolo avrebbe chiuso definitivamente la partita. Un avviso di pericolo per gli azzurri arriva al 59esimo da Immobile. Grande risposta di Meret. Al minuto 64 quarto palo di Callejon su assist di Mertens, ma in fuori gioco. Immobile riprova al 65°. Sfugge al controllo di Albiol e trova il corridoio giusto per il suo destro. 2 a 1. Sulla testa di Inzaghi cade la tegola dell’espulsione di Acerbi, ma la Lazio non molla. I cambi: Verdi per Diawara, Ounas per Mertens e in vista del novantesimo Hysaj per Callejon, applauditissimo. All’85esimo miracolo di Strakosha su una cannonata di Ounas e la pazienza degli azzurri nel gestire il pallone senza correre rischi. Le conferme: Malcuit è un signor difensore e Hysaj ha di che temere per il posto di terzino sinistro. Il meglio nel meglio è la prestazione di Fabian Ruiz, che di partita in partita diventa uomo partita del Napoli. In parallelo la grandissima performance di Milik, che ricorda le stagioni di un tempo dei grandi centravanti alla Nordahl. Meglio del solito Diawara, anche se non è ancora il metronomo di centrocampo che ispira il gioco d’attacco. Una riflessione su Ounas: la sensazione è che meriti più spazio in questo Napoli. L’avventura di Ancelotti continua.
LUCIANO SCATENI
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