Nobili parole dalla penna rancorosa e a tratti isterica, sicuramente astiosa, di chi dirige “Il fatto quotidiano”. Scrive testualmente Travaglio: “La legislatura che sta per essere sciolta (si spera nell’acido) è stata una delle peggiori della storia repubblicana”. Nel corpo dell’articolo, al punto sei di un lungo sproloquio, il capitolo inizia con il titoletto “Sergio la Mummia”, riferito al Presidente Mattarella, autentica testimonianza di rispetto istituzionale. La migliore condanna in un contesto di generale indignazione è di Lucia Annibali, sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato: “Chi come me ha conosciuto gli effetti dell’acido si augura che non debba accadere a nessuno”. Sarà soddisfatto Travaglio e di sicuro non gli mancherà qualche ignobile consenso di chi lo ritiene un abile giornalista. Personalmente mi dà la nausea appartenere all’identica professione.
Nel delirante crucifige, il Marco bilioso addebita alla maggioranza, illegittima, di comprare parlamentari “a un tanto al chilo” e informa che i voltagabbana sono uno su tre (345) con 546 cambi di bandiera. Insinua che siano tutti passati alle forze di governo. Specifichi se può.
Poteva mancare un insulto alla Boschi, che tutto lo schieramento dei partiti ambirebbe di avere con sé? Travaglio le addebita di essere bugiarda, ma senza uno straccio di motivazione e tantomeno di prova.
Questo è il personaggio che nella caotica anomalia del sistema informativo dirige un quotidiano e ogni giorno fa la questua con i suoi lettori chiedendo di finanziarlo. Altro che alla frutta, siamo prossimi all’esodo finale dalle regole di una società civile.
Nel mare magnum dell’assenteismo di deputati e senatori brillano le eccezioni di Cinzia Maria Fontana che a Montecitoiro ha detto “presente” al cento per cento delle votazioni (24827) tranne una. Meritevoli di elogio anche il dem Giuseppe Guerini e i senatori di Mdp Pegorer e Fornaro. Con la bile che travasa, il Fatto Quotidiano commenta: “attaccati alla poltrona”. Il record di assenze se lo aggiudicano l’editore Antonio Angelucci, collaudato habitué, l’avvocato di Berlusconi Ghedini, entrambi di Forza Italia e Denis Verdini.
Chi vigila su siti frequentatissimi qual è Youtube? Evidentemente nessuno se due suoi canali, disponibili per tutti, sono occupati da video di minorenni semisvestiti che mimano atteggiamenti sessuali inequivocabili per offrirsi a chi li guarda. L’ha scoperto il londinese Times e i suoi giornalisti hanno contattato il gestore della pagina incriminata. IN risposta hanno ricevuto l’offerta di vendere loro una quantità enorme di immagini con scene di pederastia. Identico caso, scoperto sempre dal Times di un pedofilo che negli Stati Uniti e in Canada propone video simili. L’assurdo: i canali in questione erano tra quelli dei “video consigliati”.
Luciani Scateni
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