Amici lituani, sorry, più  gol potrebbero garantire la qualificazione Mister Pawson, ligio al regolamento, fischia tre volte al minuto 92. Non ha l’ardire di farlo al termine dei tempi regolamentari, ma cero non può aver immaginato che la Cenerentola lituana in 120 secondi avrebbe potuto mettere cinque palloni nella rete difesa dal disoccupatissimo Sirigu. Messa da parte l’ironia resta la pietas per l’umiliante inconsistenza della malcapitata avversaria degli azzurri. Non avendo elementi sufficienti per azzardare analisi tecniche, giudizi su prestazioni individuali e del collettivo, non resta che raccontare la ‘finta’ partita di qualificazione ai mondiali con pochi, banali cenni sul punteggio di Italia-Lituania, partendo dalla condizione di coma farmacologico dei lituani, durato per l’intero primo tempo. Minuto 11, Kean salta come birilli i difensori del simpatico Paese nordico e da tre metri fa gol. 1 a 0. Tre minuti più tardi Raspadori si destreggia agevolmente in area di rigore lituana. Il suo sinistro, destinato a finire a fondo campo, è deviato nella rete di Setkus dal compagno di reparto Utkus (tutti i finali dei loro cognomi finiscono in ‘s’): 2 a 0. Al minuto 24 da un confuso batti e ribatti il pallone finisce nel possesso di Raspadori ed è 3 a 0. Kean raddoppia dopo 5 minuti.  Con una magia, su lancio millimetrico di Bernardeschi, spedisce in rete un gran tiro al volo: 4 a 0.  Second time, gioco lento, la Lituania difende con un po’ più di grinta e di efficacia, il punteggio non si schioda. O meglio, diventa un sonante 5 a 0 quando il cronometro è fermo sul minuto 55. I nostri poveri avversari, oltre al danno di una sconfitta mortificante, subiscono anche la beffa. Un innocuo cross di Di Lorenzo, completamente sbagliato, supera attaccanti e difensori, ma soprattutto l’inerte portiere Setkus e dolcemente si deposita in rete nell’angolo basso alla sua destra. Il terzino del Napoli festeggia ed è festeggiato come si fa per gol particolarmente belli.  Ok, va bene perfino questo questo.