“Faccio il comodo mio, qualcosa da dire?” Ebbene sì, c’è molto da dire sui sessantotto voli con aerei di Stato del signor Angelino Alfano, ministro degli Interni, teoricamente garante del rispetto per comportamenti corretti, oltre che legalmente legittimi. Il signore in questione, sicuro di far parte della casta che si è arrogato il diritto all’impunità, per ventisette volte ha recato danno alle casse già provatissime del Paese facendosi depositare nella sua terra d’origine, la Sicilia, per faccende private che nulla hanno di istituzionale. Non è il solo”portoghese” dei voli: in sua compagnia altri esponenti del governo (Pinotti, Minniti, De Vincenti, Calenda, Orlando, “ministro della Giustizia”), ma il top degli sprechi si deve al gigante dell’aria a disposizione del presidente del consiglio. Ogni volo ci costa un milione e mezzo di euro. Tra i bei ricordi del tempo che fu, la sobrietà del presidente Enrico De Nicola che si recava al Quirinale in tram.
Cerco un marito per mio marito
E’ il nome di una persona da onorare, generosa al punto da commuovere chi leggerà la sua lettera di condannata a morire di tumore. Amy Krouse Rosenthal ha 52 anni e gli rimane poco da vivere. E’ sposata e nel suo poi si agita il dolore per la solitudine del marito che le sopravviverà. “Chi vuol sposare mio marito” è il suo appello, consegnato a una lettera pubblicata dal New York Times. La struggente dichiarazione d’amore è il sogno perché l’uomo della sua vita trovi una nuova compagna. Amy ha per lui parole molto speciali. “E’ un uomo straordinario, ho vissuto con lui ventisei anni e ho sperato di viverne altrettanti. Spero che un’altra donna lo ami: ottanta chili, un metro e settantotto, bello, elegante, ottimo cuoco e davvero buono, gentile. Vorrei più tempo con Jason, vorrei più tempo con i miei figli, ma questo non accadrà. Probabilmente ho solo pochi giorni per essere una persona su questo pianeta. Perché sto facendo questo? Spero che la persona giusta legga questa lettera, trovi Jason e inizi con lui un’altra storia d’amore”.
Flat Tax
Quasi una succursale delle Bermuda, delle Cayman, di altri paradisi per chi con il fisco non intende entrare in confidenza: dove? Ma qui, nella nostra penisola che non sarà l’arcipelago di altre oasi esentasse ma che lancia un’esca nel mare dell’evasione fiscale con la proposta di trasferire i patrimoni finanziari dei miliardari nei forzieri di casa nostra. Come? A quanti di loro vivono all’estero, e sono disposti a spostare la residenza in Italia, il governo Gentiloni propone di pagare una tassa fissa di centomila euro all’anno, a prescindere dall’entità delle ricchezze traferite. Voci non ufficiali, ma attendibili, dicono che siano già un migliaio le adesioni di nababbi interessati, in concorrenza con Spagna e Gran Bretagna (quest’ultima svantaggiata dalla Brexit).
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