Articolo pubblicato il: 03/10/2021 21:40:09
Firenze, glorioso Stadio Franchi, partita ad alta tensione. Brutti, indecenti cori razzisti dei sedicimila tifosi consentiti. Maledetti toscani. Soli 450 i ‘fortunati’ napoletani, ma anche altri residenti in mezza Italia. La prima della classe, con quale morale va in campo dopo la sconfitta in Europa League? E l’interessante Fiorentina che il bravo tecnico Italiano guida con intelligenza tattica, capacità di adattamento agli avversari, e il formidabile Vlahovic, punta di diamante che conferma di essere il miglior giovane attaccante della serie A, in competizione, finora a distanza ma stasera in via diretta, con lo stratosferico Osimhen. Spalletti non azzarda il rischio del turn over e affronta i viola con il meglio che ha a disposizione, in attesa di poter contare anche su Mertens, Demme, Ghoulam e di Ounas, in recente out per un problema muscolare. Fuori l’incerto Manolas e la sua discutibile forma rispetto al credito che vanta. Secondo i complottisti potrebbe dipendere dalla sua smania di tornare in Grecia, e perciò di convincere la società a dargli l’ok, a liberarsene perché non affidabile come un tempo. A suo tempo si verificò qualcosa di simile con Ghoulam, Mertens, Koulibaly, Mario Rui, Fabian, tornati al loro standard di rendimento una volta sfumata l’ipotesi di esodo. Vincere a Firenze farebbe salire l’asticella delle sette vittorie di fila, traguardo di tutto rispetto. I toscani, per capire le difficoltà di Spalletti, vantano una inaspettata vittoria con l’Atalanta e una partita di notevole contrasto contro l’Inter. Che nostalgia, contro gli azzurri c’è lo spagnolo Callejon, napoletano d’azione, come Dries Mertens. Arbitra l’esordiente Sozza (no, non ci sono errori di battitura, si chiama proprio così), al discusso Var c’è Meli. Napoli in rosso, maglia da trasferta. Ma l’azzurro? Partenza:
Più Fiorentina nei primi 20 minuti. La squadra di Italiano fa pressing alto e il Napoli non riesce a partire. La partita degli azzurri si conferma davvero ostacolo difficile. I toscani vincono di misura la prima frazione di gioco ai punti, anche se il risultato è di uno a uno: al gol di Martinez Quarta che ricevuto un assist in area di Vlahovic al minuto 27 spedisce il pallone alle spalle di Ospina, gli azzurri non hanno reagito con l’energia necessaria. Il pari è frutto di un’incursione del solito Osimhen in area. Messo giù da Quarta, rigore. Insigne dal dischetto, tiro centrale, para Dragowsly, ribatte il capitano, nuova respinta del portiere che ha in attivo sei rigori parati, irrompe Lozano e mette in rete. 1 a 1. Il Napoli fa qualcosa di buono solo negli ultimi dieci minuti e si chiude con una spettacolare rovesciata di Osimhen che finisce di poco a lato. Vietato proseguire con la timidezza dei primi 45 minuti. Punto debole finora il centrocampo dominato, in ombra Anguissa e Fabian, ma soprattutto Zielinski. Forse l’intraprendenza di Elmas potrebbe vivacizzare il gioco e forse per contrastare l’esuberanza dei toscani potrebbe essere utile la capacità di Politano di rendersi utile anche in copertura. Vedremo. Merito alla formazione toscana, a Italiano che ha plasmato la Fiorentina e ne ha fatto un team competitivo, gagliardo, ma se si tirano le somme della pericolosità, il Napoli non vince solo con il prezioso risultato che lo stabilizza in vetta alla classifica con 21 gol, frutto di sette vittorie su sette match finora disputati. Vince anche ai punti se valgono le occasioni da gol che per i viola sono quasi inesistenti e per gli azzurri numerose con Osimhen, Elmas, Politano. Come previsto ritmo ridotto dei toscani che non hanno fiato e gambe per disputare 90 minuti a mille. Senza strafare e con un’invenzione disegnata da Spalletti per i calci di punizione Rrahmani bissa l’impresa di regalare il gol dei tre punti al Napoli, che trova la concentrazione per arrivare al 94esimo con il vantaggio minimo, ma sufficiente a respingere l’insidia dei toscani, in una giornata non felicissima degli azzurri, con qualche titolare che forse accusa la stanchezza per gli impegni ravvicinati. Tutto ok, anche il travaso di bile della tifoseria viola, che non si capisce perché si accodi al bieco razzismo della Lega e dei neo fascisti. Ora Salutare riposo, per lasciare spazio alla nazionale e arrivederci al 17 ottobre, Maradona Stadio per Napoli-Torino.