SANT'ANASTASIA: "Il PRESEPE SI FA STORIA"






Articolo pubblicato il: 23/12/2016 16:20:21

Di seguito la nota stampa giunta in redazione:

"Nel silenzio della sera, il buio di ogni vicolo, di ogni portone, di ogni stradina con paglia sparsa a terra, sarà rotto qua e là da torce, come luci discrete e soffuse, perché ancora una volta il rione Sant'Antonio diventa Presepe. I Giocondi, l'associazione che lo realizza con la regia di Luigi De Simone, saranno in campo per far rivivere la storia non solo della nascita del bambinello, ma anche quella dell'epoca, - spiega la nota - mista alle tradizioni vicine e lontane.
130 e più figuranti, artisti vari e visitatori daranno vita nella notte del 24 dicembre al noto presepe vivente, esempio di vita e di cultura oltre che di religione.
Il Presepe vivente anastasiano nasce nel 1980. Rappresentato esclusivamente la notte di Natale, uno dei pochi casi in Italia, vuole essere- continua la nota -  il ricordo di quanto S. Francesco fece a Greccio nel 1223.
Così un borgo intero abitato, il 24 dicembre notte, depone il suo aspetto e si veste da presepe.
L’illuminazione pubblica viene sospesa. Paglia sparsa a terra e fiaccole accese lungo il percorso creano un’atmosfera  magica che rinvia ad altri tempi e ad altri luoghi.
Cortili e strade, androni di palazzi e vicoli, ospitano scene viventi che introiettano lo spettatore - si legge dalla nota - nel Presepe fornendogli emozioni e suscitando interrogativi.
Le scene, con i figuranti in costumi caratteristici, confezionati artigianalmente, di cui alcuni  risultano di elevata fattura e preziosità, vanno da un minimo di 12 ad un massimo di 18 e raffigurano episodi legati al mistero dell’incarnazione.

Episodi biblici richiamano la sacralità del mistero (Profeti, Annunciazione, Sogno di Giuseppe, Visita a s. Elisabetta); scene di contestualizzazione romano giudaiche storicizzano l’evento (Corte di Erode, Magi, Palestina); l’attualità della Natività è proposta con scene di vita quotidiana (mercato, osteria, lavandaje, pescatori...).
Sempre è presente una scena che ricorda S. Francesco e il suo primo Presepe.

La Natività è proposta in unica soluzione dopo la S. Messa, a ricordare l’aspetto teologico dell’Incarnazione (Gesù si incarna ogni volta nel sacrificio dell’Eucarestia, come ricorda il Presepe di Greccio in cui la rappresentazione della Natività era inserita- spiega la nota -  durante la celebrazione Eucaristica).

Trombe araldiche con i loro squilli ne annunciano l’inizio dalle ore 21,00 della Vigilia di Natale, girando nel quartiere e chiamando a raccolta figuranti e visitatori.

I figuranti, posizionati nelle singole scene animano l’azione che viene continuamente ripetuta; luci e suoni contribuiscono a rendere particolarmente emozionante la rappresentazione.

Negli anni il presepe vivente si è affermato a tal punto che si contano a decine i Comuni della Regione- conclude la nota -  che chiedono la riproposizione nel loro territorio (Positano, Portici, Furore, Pomigliano d’Arco, Napoli, Casoria…..).

All’evento sono state dedicate due pubblicazioni: Il Presepe Vesuviano (di Dora Amato, ed. Pironti) e “Quanne nascette Ninno” di L. De Simone e S. Giordano (ed. Savarese)".