Al risparmio e con non pochi episodi di esasperante difensivismo, la Juventus di Allegri, imparagonabile al miglior Napoli per qualità tecnico-tattica, a Roma prende il punticino dello scudetto, ma non gode della stima conquistata dagli azzurri. La vittoria degli azzurri a Genova racconta due storie di cui tener conto. La prima manifesta perplessità sulle voci di esodo dal Vesuvio di Maurizio Sarri e di occhi puntati su Giampaolo per la successione. La Sampdoria sconfitta dal Napoli con i gol di Milik e Albiol non ha mostrato grandi qualità inculcate dal suo tecnico, anzi, ha mostrato una piatta mediocrità. La seconda riflessione è per l’evidente assenza di feeling che costringerebbe Sarri a interrompere un lavoro di resa eccezionale. Il rapporto con De Laurentiis non ha mai avuto i caratteri dell’idillio e lo conferma una delle ultime esternazioni del “padrone” del Napoli che, con il sussiego abituale, ha detto di non trattenere nessuno se vuole andar via. Una terza considerazione è per Sarri, pazzo d’amore per il magico tridente d’attacco, che fino a quando è stata la strepitosa novità di questo campionato era davvero intoccabile, ma da discutere allorché lo stress psicofisico e le contromisure delle avversarie non l’hanno logorato. Di qui le responsabilità di De Laurentiis, che incassati 94 milioni di euro con la “vendita” di Higuain, non ha saputo né voluto investire su un’alternativa a Mertens di pari valore, in attesa del recupero di Milik. Sarri, anche quando ha potuto disporre del centravanti polacco, lo ha utilizzato, sbagliando, solo part time. Meritano un ultimo ragionamento le voci ufficiose sull’esodo di parte della squadra che ha stupito il mondo del calcio e ha mancato per un niente la conquista dello scudetto. Sono vere, fino a che punto?
Il primo tempo del Napoli sotto il diluvio che si è abbattuto sullo stadio Ferraris di Genova ha restituito agli esteti del pallone il piacere di un calcio a tratti vicino alla perfezione, ma purtroppo privo della cattiveria, della grinta necessaria a ottimizzare possesso palla, supremazia globale e opportunità di trasformare la superiorità in gol. I migliori: Koulibaly su tutti, autore di una partita perfetta, una tra tante ad alto livello di questo campionato. Bene, molto bene, Zielinski (meno nel secondo tempo) e Insigne, Albiol. Una nota in margine alla vittoria azzurra: al quinto minuto del primo tempo Mertens profitta di uno sbandamento difensivo dei blucerchiati e segna, ma il signor Gavillucci annulla per fuori gioco (secondo il Var giudicato dall’arbitro Massa). Errore, un tocco di Andersen smentisce la decisione.
Meno brillante la ripresa, ma comunque Napoli in cattedra, a dar lezioni di calcio e solo un paio di super parate di Belec negano il gol agli azzurri. Dai e dai, l’uno a zero arriva finalmente. Sarri si decide f a mandare in campo Milik e il centravanti, dopo neanche un minuto, riceve il pallone a una certa distanza dall’area di rigore della Samp, conquista lo spazio minimo per calciare e con un sinistro bomba spedisce all’incrocio dei pali della porta difesa da Belec. Gol spettacolare, uno a zero e si glissa sulla critica per aver richiamato in panchina Mertens, anziché uno spento Callejon. La reazione del tifo sampdoriano è scandalosa e si sovrappone all’incomprensibile comportamento nei confronti di Reina, fischiato ogni volta che ha toccato palla. Il peggio sono cori razzisti, ripetuti, contro Napoli e i napoletani. Una prima volta Sarri protesta con il quarto uomo, la seconda l’arbitro è costretto a sospendere la partita. Il presidente della Samp scende in campo e prova a far tacere i cori offensivi. I tifosi più scalmanati rispondono con insulti e gli mostrano il dito medio. La gara riprende dopo sei minuti con l’insopportabile idea di un contagio ignobile del razzismo leghista che colpisce mezza Italia . Quando le acque si calmano e il match si avvia alla sua logica conclusione il Napoli usufruisce di un ennesimo calcio d’angolo e il prode Albiol, che ci ha preso gusto, vola alto su un nugolo di difensori. Due a zero. Da Roma arriva la notizia dello zero a zero con la Juve, che con una giornata d’anticipo è campione d’Italia. Al Napoli il grazie di Napoli, per una stagione da incorniciare, con la speranza che non vada perduto il bello del gioco alla Sarri.
Luciano Scateni
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