Articolo pubblicato il: 29/09/2016 16:43:03
Ecco quanto apprendiamo dal comunicato stampa appena diffuso: "Promuovere lo sviluppo socio culturale del Rione Sanità (e zone vicine) creando un’occasione di impegno creativo rivolta soprattutto ai giovani ed ai minori “a rischio”, un’alternativa alla strada per occupare il proprio tempo in modo più fattivo - si legge nella nota -. Questo l’obiettivo primario del “Laboratorio di artigianato, tradizioni e creatività”, progetto dell’associazione “Napoli inVita - Persone Idee Opere per lo sviluppo sociale della Città" sostenuto con i fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese in collaborazione con “Delirio Creativo”, “Crescere Insieme Onlus” e “Miradois Onlus”. I laboratori si svolgeranno nella sede dell’associazione no profit “Crescere Insieme” (piazzetta San Vincenzo alla Sanità, 25) - si legge nella nota -. «Il nostro sarà un laboratorio folk, cioè "popolare" – spiega Luigi Mingrone, presidente di “Napoli inVita” - siamo infatti convinti che la cultura, quella vera, nasce dal popolo ed al popolo deve ritornare. Crediamo, infatti, che solo partendo da queste basi riusciremo a raggiungere gli obiettivi più specifici - si legge nella nota - che ci siamo prefissi: contribuire allo sviluppo socio culturale del Rione Sanità offrendo ai giovani un'occasione di impegno creativo, come alternativa alla strada per occupare il proprio tempo in modo più proficuo, e ri-scoprire le tradizioni napoletane ed il valore che le stesse possono avere per il sano e maturo sviluppo delle nuove generazioni» - si legge nella nota -. Con l’allestimento del “Laboratorio” ci si prefigge, inoltre, un obiettivo “identitario”, in quanto il “Laboratorio” stesso è pensato come un luogo dove si insegna e si impara a fare sotto il comune denominatore della creatività e della tecnicalità, con particolare attenzione alle tradizioni popolari napoletane ed al valore che le stesse possono avere per il maturo e sano sviluppo delle nuove generazioni. Per i ragazzi in età da scuola d’obbligo il laboratorio costituirà una forma di impegno “doposcuola” mentre, per i ragazzi più grandi, potrà essere anche occasione per iniziare ad imparare un lavoro.