RECALE. Biodigestore, il Pd: "L'individuazione del sito spetta all'Ambito rifiuti"






Articolo pubblicato il: 25/10/2017 13:00:14

Questa la nota stampa diffusa dal Pd di Recale.

"A pochi giorni dall’assemblea intercomunale che si è tenuta nell’aula consiliare di Recale e che ha espresso l’unanime dissenso al progetto di realizzare un impianto per il trattamento dei rifiuti in località Ponteselice, il circolo del Partito Democratico rilancia la discussione - si legge nella nota -. «Ho assistito con molto piacere all’assemblea intercomunale – esordisce Paola Landolfo, del direttivo cittadino del PD – è stato un momento di bella politica nel quale si sono ribadite le ragioni oggettive della contrarietà a un impianto che avrebbe un impatto ambientale fortissimo, per non parlare dei risvolti negativi sul piano paesaggistico. Il fatto che ben 34 amministratori del territorio, di maggioranza e di opposizione, abbiano partecipato al fianco dei sindaci Vito Marotta di San Nicola la Strada, Angelo Crescente di Capodrise, Lello Porfidia di Recale e della vice di Roberto Corsale, sindaco di Casagiove, Lucia Savignano - si legge nella nota -, è un segnale istituzionale forte che non può essere ignorato. Adesso però bisogna guardare avanti, perché il progetto non è stato cancellato e resta tuttora in vigore la delibera con cui il Comune di Caserta ha approvato lo studio di fattibilità e il progetto preliminare dell’impianto. Come circolo PD di Recale – conclude Paola Landolfo – continueremo insieme ai GD la nostra iniziativa per fermare questo progetto, e lo faremo con la determinazione e la forza che ci derivano dall’essere stati i primi a lanciare l’allarme» - si legge nella nota -. Secondo il segretario del PD recalese Michele Lasco, «la fuga in avanti del Comune di Caserta sul biodigestore rischia di mettere i bastoni tra le ruote al Piano Regionale dei rifiuti, del quale condividiamo appieno obbiettivi e linee programmatiche. L’opposizione suscitata fra i cittadini e gli amministratori del territorio dal progetto di localizzazione a Ponteselice, e la reazione altrettanto ostile scatenata dall’ipotesi “alternativa” di Gradilli - si legge nella nota -, dimostrano soltanto una cosa: nel territorio della città capoluogo non esistono luoghi idonei ad ospitare l’impianto, vuoi per motivi urbanistici, vuoi per motivi ambientali e di rilevanza turistica e culturale - si legge nella nota -. Il problema può essere superato solo passando ad un livello territoriale più vasto e restituendo all’Ente d’Ambito presieduto dal sindaco di Marcianise Antonello Velardi le competenze di programmazione e di gestione che gli spettano".