Professioni digitali: in arrivo 85mila posti di lavoro






Articolo pubblicato il: 04/07/2017 13:40:35

Dal mondo digitale arriva un’offerta di 85mila nuovi posti di lavoro, ma la vera sfida è soddisfare le competenze e professionalità. Dalla terza edizione dell’Osservatorio sulle Competenze Digitali emerge un panorama più che incoraggiante nel settore dell’ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) con una crescita continua nell’offerta di posti lavoro. La richiesta di professionisti ha visto dal 2016 un +26% annuo con picchi del 90% e tutto ciò si traduce in un’offerta di ben 85mila nuovi posti di lavoro in un settore in rapida espansione.

L’ottimismo economico scatenato da questa analisi fa da sponda ad un più generale ottimismo per la salute dell’economia italiana e della nostra provincia. Come ricordato in un nostro editoriale, infatti, la disoccupazione è scesa nel nostro Paese sotto la soglia del 10%, attestandosi ad un 9,2% con un tasso di crescita che ha raggiunto un inaspettato 1,3%.

A fronte di questo quadro decisamente incoraggiante, l’Osservatorio ha però messo in luce quei paradossi e quelle contraddizioni che nel nostro Paese rendono difficile soddisfare una simile domanda di posti di lavoro.

Da un lato l’Italia nutre una profonda attrattiva per il settore digitale, dall’altro sembra arrancare nella creazione di percorsi formativi capaci di creare competenze e professionalità utili al settore dell’ICT.

Occorre una strategia sinergica tra aziende e istituiti formativi, una visione d’insieme che coordini i vari percorsi e risorse per rendere possibile il cambiamento verso un mercato digitale.

Parola d’ordine è lo Skill Digital Rate ovvero il livello di abilità/competenze digitali che ognuno di noi possiede e queste, sempre secondo l’Osservatorio, incidono in media per un 68% (settore ICT) fino ad arrivare all’80% per le nuove figure professionali nell’ambito del Mobile o del Cloud.

Ma quali sono le figure professionali più richieste e importanti per l’economia digitale?

Il Business Analyst è una delle figure chiave per l’economia digitale: tra i suoi compiti quello di contribuire alla preparazione del Business Plan e individuare le criticità nel processo di produzione e ottimizzarne l’efficienza.

Tra le professioni più richieste, nell’ambito ICT tradizionale, troviamo gli sviluppatori di applicazioni web e mobile. La diffusione sul mercato di app da parte di aziende e operatori ha portato ad un aumento nella richiesta di questa professionalità. Nel settore dell’e-commerce, ad esempio, l’azienda di corriere espresso UPS ha lanciato un’app per migliorare la tracciabilità delle spedizioni da parte dei propri clienti. Anche la piattaforma leader del gioco online PokerStars Casino hanno puntato sul settore delle app per mobile per fidelizzare ed accrescere il proprio bacino utenti. Nel settore agroalimentare, anche Barilla ha lanciato un’app (iPasta) che contiene ricette, informazioni e alcune interessanti trovate.

Il Data Scientist è l’altra figura chiave nel settore dell’ICT. È l’esperto dell’analisi dei dati e della loro rappresentazione grafica, allo scopo di creare la campagna pubblicitaria più adeguata sulla base dei dati analizzati. Il Security Analyst si occupa della sicurezza aziendale e il suo ruolo può assumere funzioni diverse in base alle necessità aziendali: ingegneri (security engineer), amministratori di dati (data security administrator), “architetti ” delle informazioni (network security architect).

Se è vero che le professionalità e le competenze specifiche costituiscono una base di partenza imprescindibile per ottenere un posto nella nuova economia digitale, è anche vero che le soft skills, vale a dire le abilità gestionali, comunicative e la creatività sono altrettanto richieste e queste possono fare davvero la differenza durante un colloquio di lavoro.