Articolo pubblicato il: 02/12/2016 12:27:54

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Di seguito la nota stampa giunta in redazione:

"È notizia di questi giorni lo storico accordo Governo-sindacati sul lavoro pubblico dopo ben sette anni, una firma che porta i lavoratori "verso un rinnovo di contratto con risorse per tutti, da aumentare nella contrattazione di posto di lavoro”, ha precisato il Segretario nazionale Cisl Fp Giovanni Faverin.

Moltissime le novità previste, con l’accordo non solo - spiega la nota - saranno superate fasce e pagelle e sarà data voce ai lavoratori nella riforma della Pa, ma si apre la strada a welfare aziendale, decontribuzione dei premi di produttività e incentivo alla previdenza complementare anche nel pubblico impiego.

"È un accordo che cambia totalmente il modo di fare della pubblica ammministrazione - spiega Nicola Cristiani, Segretario generale Cisl Fp Caserta - Si va verso un reale cambiamento e miglioramento del servizio pubblico, questa intesa infatti mette per la prima volta al centro della riforma della P.A. il lavoratore e la lavoratrice pubblica.

Certo non è previsto - spiega la nota - un risarcimento economico dovuto al mancato rinnovo da 7 anni a questa parte del contratto nazionale e gli 80 euro previsti non possono sicuramente servire ad uscire dalla pesante  difficoltà economica delle famiglie, ma è un primo passo innegabile.

Adesso tocca a noi rendere operativo il nuovo Ccnl con il potenziamento della contrattazione aziendale di 2° livello. Come Segretario però sento di dover dire grazie a voi tutti e alle grandi manifestazioni dei lavoratori che non si sono arresi, e qui dal territorio di Caserta in tanti si sono sacrificati e hanno continuato a lavorare senza beneficiare dei propri diritti. La maratona continua, - spiega la nota - solo così il Sindacato avrà maggiore peso".

"E’ il cambio di passo che volevamo - spiega ancora Faverin - e che abbiamo ottenuto grazie alla mobilitazione coraggiosa e determinata di milioni di lavoratori pubblici. L’impegno del governo è chiaro: investire nelle professionalità e nelle competenze, con meno gerarchia, - conclude la nota - meno precariato, più formazione, più benessere organizzativo, più lavoro agile, più attenzione a chi può rendere davvero innovativi i servizi alle comunità”.

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