Napoli-Parma 2-1. Euforia cum judicio


Articolo pubblicato il: 01/09/2024 12:19:30

Senza la follia del kamikaze made in Japan Suzuki (non ha nulla a che fare con la chi produce le auto) è molto, molto probabile che il simpatico e bravo Pecchia sarebbe tornato in Emilia con l’uno a zero meritato del suo Parma e il racconto di una neo promossa di lusso dominante il Napoli old style del deludente post scudetto. Il dubbio: forse l’impertinente number one  degli scudocrociati prima di presidiare la rete in un campo di calcio ha militato nel rugby e di quella esperienza ha conservato il fondamentale del ‘placcaggio’, operato ai danni di Neres. Inevitabile l’espulsione e gli dei in empatia con la sirena Partenope, hanno regalato agli azzurri il determinante 11 contro 10, ma di più, la disperazione di Pecchia che, esaurite le possibilità dei 5 cambi, non ha potuto sostituire Suzuki con il portiere di riserva. Tra i pali si è sacrificato Delprato, portiere dilettante allo sbaraglio e se il Parma ha incassato solo un paio di gol (profittando dell’extra time) è già un miracolo, perfezionato da Meret, a sua volta benedetto dal cielo, che in zona Cesarini ha salvato il 2 a 1 da un quasi gol di Almqvist. Riflessione: non si fa il bene degli azzurri con titoli come “Il Napoli soffre e trionfa al Maradona” (la Repubblica). Il Conte dell’esordio in cabina di regia, nelle tre partite con Verona, Bologna e Parma non ha dato segni di superamento della mediocrità gestita da Mazzarri, Garcia, Calzona. Per legittimare la credibilità di ‘mister’ di lusso De Lau ha svuotato le cassa, deluso per la mancata contropartita della ‘vendita’ di Osimhen e gli ha messo a disposizione quanto ha chiesto. Sentenza rinviata e curiosità professionale per capire se ha senso l’euforia dei “Forza Napoli sempre’ che sognano trionfi dopo un paio di vittorie per nulla esaltanti, o la prudenza.