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Napoli opaco: 0 a 0 avaro con un buon Venezia


Articolo pubblicato il: 17/03/2025 11:11:59

Dire in premessa di Venezia Napoli così è certamente inconsueto, una scelta stramba, ma legittimata dal diffondersi di voci più o meno autorevoli della breve sosta di un anno dell’osannato Conte all’ombra del Vesuvio. Dunque l’incipit è una banale, ma significativa lista di coach, per dirla con il gergo del basket, che hanno allenato il Napoli negli ultimi venti anni nel bene e purtroppo nel male. In parentesi i cambi di regia nel corso di una stessa stagione. 2009-2010 Donadoni (1/7) e Mazzarri (8/38). 2011-2013 Mazzarri. 2013-2015 Benitez. 2015-2018 Sarri. 2018-2019 Ancelotti. 2019-2020 Ancelotti (1/15) e 2019-2020 Gattuso (16/38). 2020-2021 Gattuso.  2021-2023 Spalletti. 2023-2024 Garcia (1/12), Mazzarri (13/25), Calzona (26/38).  Il dopo Napoli di Conte, se le voci dell’esodo avessero fondamento, a detta degli espetti sarebbe dipendente dall’esito della corsa allo scudetto degli azzurri. Arrivasse il quarto exploit De Laurentiis farebbe di tutto per confermarlo alla guida degli azzurri, ma solleciterebbe altri (Juve, club inglesi?) a ingaggiarlo. Fallisse la conquista del quarto scudetto e la partecipazione alla Champions, De Lau sarebbe più disposto a scendere il contratto in cambio di ‘argent’’ per le sue casse già in buono stato. Ma l’arbitro Mariani fischia il via di Venezia-Napoli, che Conte, per non cambiare spartito, presenta come “partita difficile”. Insomma prudenza elevata all’ennesima potenza: il Venezia di Di Francesco è penultima in classica con appena 19 punti (3 vittorie, 10 sconfitte, 15 pareggi) 23 gol all’attivo, 42 subiti.  Stadio Penzo, 11 gli spettatori, 4000 i napoletani, per questo lunch match delle 12 e 30. Subito aggressivo il Venezia e solito pressing sul playmaker azzurro Lobotka.  Il primo pericolo arriva dal Napoli al 5° minuto. Raspadori con un sinistro a giro colpisce il palo della porta difesa da Radu. Immensa occasione, iella! Risponde Nicolussi Caviglia, conclusione oltre la traversa. Bilancio dei primi 45 minuti: 4/5 quasi gol degli azzurri con Raspadori (anche un palo), Mc Tominay, Lukaku e altrettanti exploit di Radu, l’ultimo al 45esimo quando riesce a fermare la conclusione di Lukaku (testa su cross dalla destra) un attimo prima che il pallone finisca completamente oltre la linea di porta. La cronaca racconta anche l’incredibile, goffo passaggio a Meret di Fila, in area di rigore senza marcature. Venezia aggressivo e pericoloso nelle ripartenze, Straordinaria prestazione dell’ex Zerbi e dei due centrocampisti Perez-Nicolussi Caviglia, in difficoltà Lobotka-Gilmour. Nel Napoli su tutti Raspadori, ero gol e la speranza che il Venezia paghi nella ripresa lo sforzo fisico prodotto nei primi 45 minuti di questo ‘lunch match’. Sui riparte e attenzione a Oristano subentrato a Maric infortunato. Stasera orecchie tese all’esito di Atalanta-Inter. Secondo degli azzurri da squadra di bassa classifica e nella testa dei “forza Napoli” latita l’avverbio “sempre”. La seconda frazione di gioco della trasferta in laguna racconta la buia realtà di un Napoli che sembra stregato dalla reiterazione di “un tempo sì, uno no”. Primo tempo bugiardo, gli azzurri meritavano di andare al riposo in vantaggio almeno per 3 a 1, bugiardo il secondo: il Venezia di perfezionare la superiorità tecnica e atletica con la vittoria. Niente di trascendentale, beninteso, ma con il dimesso Napoli della ripresa la squadra di Di Francesco ha sconfessato la posizione di penultima della serie A, ha provocato nuovo scetticismo sulle chance degli azzurri di scavalcare l’Inter e puntare al tricolore. Delusione e dubbi sulla preparazione di questa sfida, perplessità confermate sulla lucidità di Conte in tema di sostituzioni. Al suo fatidico 75esimo minuto fuori Raspadori, Gilmour, Spinazzola, Rrahmani (infortunato)  e in campo Anguissa, Okafor, Juan Jesus, Olivera, ovvero sterzata difensiva per la paura di soccombere a un determinato Venezia. Poi il capolavoro di Simeone dentro, Lukaku fuori a due minuti dal 90esimo.  A favore degli azzurri solo il bilancio dei corner, tra l’altro battuti senza schemi precostituiti, cioè produttivi e l’incognita di energie muscolari limitate. Qualche aficionado del Napoli invocherà l’anomalo orario della partita, ma dimentica per amore dell’azzurro che anche il Venezia ha giocato a quell’ora e con ben altro profitto, cioè il 16 pareggio con la seconda della classe.