NAPOLI: FRODE FISCALE AI DANNI DELL'ERARIO. SEQUESTRO PREVENTIVO NEI CONFRONTI DI 5 RESPONSABILI






Articolo pubblicato il: 06/11/2017 11:38:52

Questa la nota stampa inviata dalla Guardia di Finanza di napoli.

"Nella mattinata odierna, il Nucleo Polizia Tributaria di Napoli ha dato esecuzione ad un provvedimento - emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli - con il quale e%u0300 stato disposto il sequestro preventivo per un valore complessivo di quasi 700 mila euro, nei confronti di cinque soggetti facenti parte di una consorteria delinquenziale che ha perpetrato, nel biennio 2011-2012 - si legge nella nota -, un’ingente frode fiscale ai danni dell’Erario. L’operazione s’inquadra nell’ambito di una piu%u0300 ampia indagine sviluppata - sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli - dalla Guardia di Finanza di Napoli che ha portato a scoprire una vera e propria associazione per delinquere, attiva nella provincia partenopea, dedita alla sistematica falsificazione di documentazione tributaria, allo scopo di ottenere illecitamente rimborsi fiscali per diverse centinaia di migliaia di euro - si legge nella nota -. In particolare, il sodalizio era costituito, tra gli altri, da due responsabili di alcuni locali Centri di Assistenza Fiscale (cc.dd. CAF), che - in qualita%u0300 di promotori ed organizzatori - provvedevano a preparare ed inoltrare all’Amministrazione Finanziaria dichiarazioni dei redditi che recavano consistenti importi per spese effettivamente mai sostenute. E cio%u0300, avvalendosi di false ricevute fiscali, soprattutto riconducibili ad inconsapevoli dentisti, e ricorrendo a timbri contraffatti, bollettari falsificati intestati ad ignari studi professionali nonche%u0301 alla posticcia riproduzione di marche da bollo - si legge nella nota -. Piu%u0300 nel dettaglio, e%u0300 stato accertato che sono stati predisposti falsi documenti sanitari, a sostegno delle spese fittizie detratte dalla dichiarazione dei redditi, per circa un milione e mezzo di euro. I titolari dei modelli dichiarativi/730, ben coscienti del meccanismo fraudolento ideato e concretamente messo in atto, dopo aver ottenuto l’indebito rimborso, provvedevano, come da accordi, al pagamento di un “compenso” in favore della compagine delittuosa per l’illecita attivita%u0300 prestata - si legge nella nota -. Altri due componenti della consorteria, in qualita%u0300 di partecipi all’associazione per delinquere, ricoprivano il ruolo di “procacciatori” dei “clienti” nonche%u0301 di cassieri e collettori delle somme che, come accennato, una volta riscosso l’illecito credito d’imposta, venivano versate dai contribuenti all’organizzazione delinquenziale - si legge nella nota -. Le investigazioni - consistite, tra l’altro, in sequestri di documentazione e di supporti informatici nonche%u0301 nell’esecuzione di specifica attivita%u0300 di monitoraggio tecnico mediante intercettazioni telefoniche - hanno consentito di accertare la reiterazione del meccanismo di frode per piu%u0300 anni d’imposta (2011 e 2012) e il coinvolgimento di ben 112 persone fisiche, tutte indagate e parimenti segnalate, sul fronte strettamente tributario, all’Agenzia delle Entrate, per l’applicazione delle previste sanzioni amministrative - si legge nella nota -. Sono al vaglio dell’Amministrazione Finanziaria le posizioni di ulteriori 340 soggetti che, anche in altri anni di imposta, avevano presentato ulteriori 590 dichiarazioni dei redditi caratterizzate da evidenti segnali di criticita%u0300 in ordine ai rimborsi IRPEF, anche questi ultimi originati da ingenti spese detraibili, pari a oltre 5 milioni di euro".