Ad una settimana di distanza dal concerto di Vasco Rossi al Modena Park, entrato nella storia, abbiamo chiesto ad Andrea di raccontarci la sua esperienza. Andrea, partito da San Nicola la Strada, in provincia di Caserta, ci ha scritto con entusiasmo e con la voglia di provare a trasmettere anche una piccola parte di ciò che ha vissuto con i suoi compagni di viaggio.
"Quello che si è svolto il 1 Luglio a Modena è stato il concerto per eccellenza. 220mila spettatori paganti (ma eravamo molti di più) per un concerto in unica data…se non è record questo!
Proverò a descriverlo in questo mini racconto.
Alle 10,30 eravamo all’ingresso, si iniziava a respirare un’aria di festa. Vasco trasmesso in filodiffusione in tutta la città, le sue canzoni cantate da tutti, gente felice, sorridente e festante, gli abitanti di Modena felici di vederci e molto disponibili con noi “arrivati da fuori”. Passiamo qualche ora a bivaccare all’ingresso, cantando a squarciagola, abbracciando degli sconosciuti, facendo nuove amicizie, Sardi, Siciliani, Pugliesi, Piemontesi, provenienti da tutta Italia insomma.
Finalmente decidiamo di entrare. E’ a questo punto che ci si rende conto di star per entrare nella storia! Brividi!
Passati i classici controlli ai varchi, ci siamo, siamo al MODENA PARK!!! Quello di Colpa d’Alfredo, si proprio quello.
Il colpo d’occhio è qualcosa di inspiegabile. Una marea di persone con un unico comune denominatore…Il KOMANDANTE VASCO ROSSI!
Il concerto è aperto con Colpa d’Alfredo (e non poteva essere altrimenti), siamo nel luogo dove abitava la “brava ragazza” che quella sera diede buca al povero Vasco facendosi accompagnare a casa da quello che non parlava neanche bene l’italiano ma si vede che si faceva capire bene quando voleva (cit.).
Siamo nella storia! 220mila persone che cantano all’unisono le 40 canzoni proposte, 440mila occhi lucidi e mani al cielo. Tutto è un crescendo di emozioni e divertimento. Sul palco fanno la comparsa anche degli amici storici del Komandante, Andrea Braido storico chitarrista di Vasco e Gaetano Curreri, frontman degli Stadio che ci delizia con il suo pianoforte. Si spazia da “Siamo solo noi” a “Bollicine” a “Come nelle favole”, “Vivere”, “Anime fragile”, tutte cantate e applaudite dal pubblico. Il Kom è in formissima e ci fa sognare con le sue canzoni. Non mancano i messaggi rivolti a tutti i fan, quello di stasera è particolare e si riferisce agli ultimi fatti accaduti in Europa per mano di terroristi, L’AMORE CONTRO LA PAURA…NOI NON ABBIAMO PAURA!!!
Eh già Komandante, noi non abbiamo paura e non ne avremo mai!!!
Arriva REWIND, la canzone durante la quale “tutto è permesso”. La cosa “particolare” che caratterizza questo pezzo è che tutte le ragazze salgono sulle spalle dei ragazzi e qualcuna più audace (anche più di una), toglie il reggiseno e lo lancia a Vasco. Anche quest’anno il lancio del reggiseno non si è fatto attendere, un po’ come il bouquet della sposa…chissà se è riuscito a prenderlo.
Il tempo passa e arriva Alba Chiara, il pezzo di chiusura di tutti i concerti del KOM (sono passate solo 3 ore e mezza!). Non si perde l’enfasi e si continua a cantare, ben sapendo che mancano pochi minuti ai saluti.
Tu sola dentro una stanza e tutto il mondo fuoooooriiii…ultima strofa, quella che ci dice che tra poco si spegneranno le luci e si accenderanno i ricordi.
E’ stata una splendida giornata, straviziata, stravissuta…senza tregua!!! (cit.)
Grazie Komandante, alla prossima!
Andrea".
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