Lo apprendiamo dalla pagina Fb del sindaco di Marcianise, Antonello Velardi: "Ci sono giornate che vorresti cancellare, completamente. Che vorresti mai aver vissuto. Come quella di oggi. Mi sono svegliato, ho letto un messaggio ed è diventato tutto più cupo. La scorsa notte hanno fatto un secondo raid al velodromo di Marcianise. Come tre notti fa. Hanno completato l'operazione, rubando e devastando. Degli impianti elettrici non è - spiega la nota - rimasto quasi più nulla.
Non volevano solo rubare, volevano fare danni. Guardate la foto dei catenacci spezzati e vi renderete conto. Uno sfregio, un dispetto. Un chiaro segnale a noi che in questi giorni abbiamo annunciato la riapertura del velodromo, dopo averlo ripulito.
Il velodromo non va riaperto, deve restare come stava quand'era occupato: ci hanno voluto dare questo sinistro segnale, un segnale chiaro. Non hanno gradito la rimozione di tutta la robaccia lasciata lì dentro, la rimozione delle auto sequestrate e lì abbandonate, di proprietà degli - spiega - occupanti da me sloggiati. Non hanno gradito e si sono vendicati.
Questa intimidazione non mi sorprende, rientra nel clima che c'è in città. Mi fa ulteriormente capire molte cose e mi fa capire che andazzo c'era a Marcianise prima del mio arrivo: perché gli edifici comunali occupati non venivano liberati, ....
Stiamo provando a cambiare Marcianise, ci accade di tutto. Rischiamo di tutto. Il velodromo è un simbolo di un riscatto che ci vogliono negare. In una città normale, stamattina ci sarebbe stata la rivolta della gente contro questi lestofanti. Ci toccherà invece ascoltare il bofonchiare sinistro di qualche esponente del moralismo tanto al chilo. Che dire? Spero che un giorno anche la mia Marcianise diventi una città normale.
Andiamo avanti, con la morte nel cuore. Con una grande rabbia. E con la fiducia negli altri, la disperata fiducia di chi non ha null'altro cui aggrapparsi".
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