Altro che a Natale siamo tutti buoni,. San Siro ha insultato Napoli con beceri cori in puro razzismo legista e Mazzoleni avrebbe dovuto sospendere la partita, ma la subordinazione al potere dei ricchi del campionato gli ha suggerito di glissare. Brutta giornata e da analizzare sul lettino dello psicanalista l’idea di Callejon terzino destro, o, a piu’ ampio raggio d’indagine, le ragioni che hanno convinto Ancelotti a iniziare l’avventura napoletana con una squadra priva di regista. Non lo e’ Hamsik, forse lo diventera’ Diawara e allora che dire, tanti euro fanno gola a tutti, De Laurentiis compreso, eppure, cedere Jorginho e’ stato peccato di avidita’ ingiustificabile, perche’ atto non compensato con un pari ruolo di valore. Il “capolavoro” si e’ verificato al minuto 24. Guai muscolari per Hamsik, doccia anzitempo e stupefacente sostituzione. Non con Diawara, ma con il centrale Maximovic, terzo nel ruolo ricoperto da Albiol e Koulibaly.
Non e’ la prima volta e il perche’ sta nella testa di Ancelotti: risparmio di energie piscofisiche per il primo temo e avanti tutta nella ripresa. Calcolo smentito. L’Inter ha continuato anche nella seconda frazione di gioco a esprimere calcio migliore del Napoli, fiato e gambe. Eppure il destino della sfida sembraba segnato: un inutile (per gli azzurri) zero a zero, distanze inalterate con la Juve, costretta al pari dall’Atalanta. Non e’ andata cosi’. A un niente dal 90esimo, prima Handanovic con una parata da miracolato, poi Asoha con una respinta sulla línea di porta, hanno beffato Insigne Zielinski. Gol mancato, avrebbe detto Boskov, gol subito. A tempo scaduto la cínica Inter, profitta della scelleratezza del senegalese Koukibaly, espulso a ragione, e trova smarcato Martinez al centro dell’area di rigore, non presidiata a dovere ed e’ gol. L’ottantesimo minuto era stato fatale per gli azzurri. Koulibaly commette fallo sul velocissimo Politano e reagisce con stupidita’. Applaude all’arbitro Mazzoleni, cartellino rosso, fuori.
Chissa’ cosa e’ frullato nella testa di Ancelotti, forse la presunzione di ripetere gli exploit di vittorie in zona Cesarini, seppure con un uomo in meno. E’ andata come doveva andare. L’Inter segna in tempo di recupero, la Juve s’invola.
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