Martedì 23 gennaio 2018, alle ore 18.30, sarà presentato, presso il Centro Conferenze Sala da Feltre di Roma, il catalogo “Residenze d’Artista BoCs Art. Cosenza 2015/2016”, a cura di Alberto Dambruoso e Annalisa Ferraro.
Il catalogo racconta la nascita, la crescita e l'evoluzione del progetto che ha visto protagonista la città di Cosenza attraverso il progetto di Residenze d’Artista BoCs Art. Arte come possibilità di riscatto, arte come strumento di bellezza e rinascita di una provincia del Sud troppo spesso dimenticata.
Abbiamo posto qualche domanda alla Storica dell'Arte casertana Annalisa Ferraro, Curatrice Associata del progetto e autrice del catalogo.
Come è nato e come si è sviluppato il progetto Residenze d’Artista BoCs Art?
Il progetto BoCs Art fa parte del grande processo di rinascita che negli ultimi anni ha investito la città di Cosenza. Un progetto, quello avviato dal Sindaco Occhiuto, volto al recupero e al restyling di aree urbane depresse e degradate del capoluogo calabro. In particolare, il progetto BoCs Art è stato sviluppato per favorire la rinascita della zona del lungofiume Crati, un’area importante per la città di Cosenza, sia da un punto di vista paesaggistico che storico-artistico, finalmente riconsegnata alla collettività, ai cittadini, ai turisti, ormai provenienti da ogni parte del mondo.
La prima sessione di residenza fu inaugurata il 5 luglio 2015, ormai più di due anni fa. Il critico d’arte Alberto Dambruoso fu incaricato dall’Amministrazione Comunale di dirigere questo vasto progetto. Da quel giorno si sono susseguite 15 sessioni, suddivise in 2 edizioni, hanno partecipato 330 artisti, provenienti dall’ambito nazionale e internazionale.
Ognuno di loro ha contribuito alla crescita del progetto, al suo sviluppo e alla sua diffusione sul territorio, al coinvolgimento della collettività. Quasi tutte le opere realizzate in residenza hanno infatti tratto ispirazione dalla storia, dalla cultura, dalle tradizioni calabresi, dalle bellezze naturali, paesaggistiche e storico-artistiche della città, e molte sono nate dal rapporto con i cittadini, dai racconti, dalle testimonianze, dagli aneddoti che questi sono stati disposti a rivelare. La collezione che la città ha acquisito dalle donazioni degli artisti, al termine di ciascuna residenza, è una vera ricchezza, non solo perché rappresenta una panoramica importante su quella che è l’arte contemporanea dei nostri giorni, ma anche perché offre la possibilità di conoscere Cosenza, la sua storia e i suoi abitanti attraverso gli occhi degli artisti e attraverso le opere che hanno lasciato alla città.
L'esperienza nei Bocs l'hai vissuta in prima persona vivendo le sessioni con gli artisti. Che tipo di esperienza è stata?
Ad agosto 2015 fui chiamata da Alberto Dambruoso per entrare a far parte dello staff delle Residenze d’Artista, come assistente del curatore prima e come curatrice associata poi. Da allora mi occupo di analizzare le candidature, scovare volti nuovi e selezionare con il Direttore gli artisti, sessione dopo sessione.
Da circa due anni e mezzo questo lavoro è parte integrante della mia vita professionale e non, una continua, impegnativa ma meravigliosa full immersion tra opere, progetti, concept, materiali, oggetti, tecniche differenti, un percorso tra artisti, uomini e donne in grado di svelarsi, rivelarsi e concedersi. Negli anni sono nati legami, collaborazioni, idee, sono nati rapporti basati sulla stima reciproca.
Cosenza e la Calabria poi sono terre meravigliose e questo non può che essere fattore determinante per la riuscita di un progetto come il nostro, in cui i paesaggi, i beni storico-artistici, le tradizioni, la cultura locale, l’attitudine all’accoglienza sono la risorsa principale da cui far partire qualsiasi operazione.
E' da poco uscito il catalogo “Residenze d’Artista BoCs Art. Cosenza 2015/2016”. Cosa contiene e quale linea narrativa è stata scelta?
Il catalogo, a cura mia e di Alberto Dambruoso, voluto e promosso dal Comune di Cosenza, pubblicato da Manfredi Edizioni, racconta la nascita, la concretizzazione e la crescita del progetto di Residenze d’Artista BoCs Art. Dedicato alla prime dieci sessioni, svoltesi tra luglio 2015 e ottobre 2016, il volume coinvolge 220 artisti, chiamati a raccontare la propria esperienza di residenza, il soggiorno a Cosenza, i progetti artistici sviluppati, le opere realizzate e quelle donate alla città. Per realizzare il catalogo è stato svolto un lavoro di raccolta e di sistematizzazione, di divulgazione e di condivisione, un lavoro rivolto tanto alla collettività quanto alle professionalità di settore.
Il catalogo Residenze d’Artista BoCs Art. Cosenza 2015/2016 è il racconto di un’iniziativa visionaria, ambiziosa e innovativa, è la testimonianza di quanto è stato fatto e di quanto ancora si può fare per creare ambienti fertili, artisticamente ma soprattutto umanamente, in grado di originare legami, innescare processi di reciproco scambio e generare solide collaborazioni.
Ho avuto la fortuna di lavorare alla redazione di questo volume sin dalle prime fasi di progettazione, di ascoltare gli artisti e confrontarmi con loro su ogni scelta operata. Ho letto e riletto ogni biografia e ogni testo inserito, ho guardato e riguardato ogni fotografia e tutto questo mi ha incredibilmente arricchita, non solo per la soddisfazione di vedere poi nascere questo catalogo, ricco e complesso nelle sue 264 pagine, ma perché in ognuna delle 220 pagine dedicate agli artisti ho potuto raccogliere qualcosa in più dell’esperienza di residenza e comprendere qualcosa in più dell’opera realizzata e del suo creatore, un valore aggiunto alla grande esperienza professionale che ho avuto la possibilità di affrontare.
Da questo progetto poi è nato a Cosenza anche un museo dedicato all'arte contemporanea. Ce ne parli?
Lo scorso 15 dicembre a Cosenza, nelle sale del Complesso Monumentale di San Domenico, ha inaugurato il BoCs Art Museum, uno spazio interamente dedicato al progetto di Residenze d’Artista. Il Museo ospiterà la ricca collezione acquisita dal Comune attraverso le donazioni degli artisti che finora hanno partecipato al progetto.
La prima mostra, intitolata “Ricognizioni. Dai BoCs Art i linguaggi del contemporaneo", a cura di Alberto Dambruoso, ha visto la partecipazione di 90 artisti, in un’esposizione che ha raccolto pittura, scultura, fotografia, video arte, installazioni, testimonianze di performance, lavori open-air, e che ha raccontato il complesso e variegato mondo dell’arte dei giorni nostri. In un lungo ciclo espositivo, nel corso del tempo, saranno esposte tutte le altre opere della collezione.
L’inaugurazione del BoCs Art Museum è stato un momento importantissimo per l’Amministrazione, per la città e per I Martedì Critici, degno coronamento di un'esperienza unica in Italia e all’estero, di un progetto complesso, impegnativo, di una scommessa umana e professionale per noi dello staff, per il Comune, per gli artisti e per la città tutta. Aver partecipato all’allestimento, giorno dopo giorno, opera dopo opera, affrontando difficoltà e imprevisti, è stato, per me che come curatrice associata ho seguito il progetto BoCs Art sin dai suoi esordi, un momento molto emozionante. La sensazione provata per aver contribuito a portare a compimento un programma, quello che fino a pochi giorni prima era solo un disegno, una promessa, una scommessa, appunto, non la dimenticherò mai.
Rossella Vetrano
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