In questi giorni abbiamo letto diversi commenti facebook, non soltanto sotto i nostri post ma anche nei gruppi legati alla Juvecaserta. Ci riferiamo a quelle righe di critica, a volte aspra, nei confronti del patron (o ex patron) Lello Iavazzi. Però gradirei fare due premesse prima di continuare: Iavazzi non ha bisogno della nostra 'difesa d'ufficio' né, crediamo, quella di altri. In secondo luogo non dimenticatevi che chi vi scrive subì dalla Juvecaserta, per un breve periodo, lo scorso anno, un inopinato 'silenzio stampa'. Scritto ciò, cominciamo col dire che la Juvecaserta, in questa stagione sportiva (quindi 2017-18) ha rinnovato i tesseramenti dei propri atleti delle giovanili e a quanto pare la Fip ha inviato conferma. Quindi l'attività del club bianconero prosegue, come è dimostrato anche dalla partecipazione ai campionati giovanili. Ma passiamo alle critiche di cui sopra. Sinceramente (e sappiamo di non far parte del coro) sulla esclusione della Juvecaserta dalla Serie A non ci sentiamo di gettare la croce addosso all'imprenditore, per vari motivi. Iavazzi da anni ha sollecitato imprenditori, istituzioni ed opinione pubblica chiedendo una 'mano importante'. Ad un certo punto il pensiero di molti era (lo riassuno): “Vabbè tanto Lello dice che vuole uscire e/o vendere, ma poi non lo farà”. Questo a Caserta. Al di fuori della città della Reggia invece: “Ogni anno si parla che la Juvecaserta possa chiudere ma poi Iavazzi, come sempre andrà avanti”. Per alcune stagioni queste due frasi hanno trovato fondamento ma quest'estate si è capito che Iavazzi faceva sul serio. Del resto spendere (perchè nel basket di A non si può parlare di investire come nel calcio, visti gli introiti) due milioni e mezzo circa all'anno non è da tutti. ANZI DA NESSUNO, oseremmo dire. Perchè un'altra frase che più volte abbiamo sentito è la seguente: “Gli imprenditori ci sono, ma non vogliono legarsi a Iavazzi”. Un carillon già ascoltato con le precedenti gestioni e che non ha trovato alcun riscontro nella realtà, dal momento che a Caserta, se gli imprenditori disposti a spendere nel basket ci fossero stati, non siamo ripartiti neanche dalla C nazionale. Quindi, perchè Iavazzi avrebbe dovuto nuovamente spendere due milioni e mezzo di euro da solo? Perchè è lo 'sciocco del paese?' Non lo è ve lo assicuriamo e lo sapete anche voi perfettamente. Riavvolgiamo il nastro: Iavazzi a fine campionato consegna il titolo al comune di Caserta, oggi amministrato dal centro sinistro ma tranquillamente poteva starci il centro destra. Quindi l'intento era mollare la presa sulla Juve. Aveva chiesto soltanto di non chiedere la 'retrocessione d'ufficio' in A2. Solo questa 'postilla'. Ebbene gli imprenditori, qualora ce ne fossero in grado di SPENDERE DUE MILIONI E MEZZO DI EURO, non sono arrivati e non si sono neanche uniti per organizzare una A2 o una B con un nuovo target. Di conseguenza imprenditori disposti a spendere per il basket qui a Caserta non ce ne sono. E la colpa non è di Iavazzi credo, vi trovate? Iavazzi certamente avrà commesso degli errori (la rottamazione dei debiti era un rischio e valeva la pena informare tutti al momento della scelta, magari) ma non è l'unica persona che si è accollata per anni l'onere (onore) Juvecaserta? Non è colui che ha speso non solo per la squadra ed il club ma anche per le varie falle relative ai diversi lavori al Palamaggiò? Cavi di rame rubati, sistemazione uffici ecc.? Non è colui che ha cercato di costruire una squadra degna del blasone di Caserta? E allora forse sarebbe meglio riflettere maggiormente sulla vicenda (nella sua interezza) prima di formulare accuse (dettate dall'amarezza, dal dispiacere, per carità, umano) non proprio giuste. Poi per carità ognuno è libero di pensarla come vuole, io qui mi limito ad esprimere la mia idea.
Gianluca Pota
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