Juve alle spalle, Napoli Lazio 4 a 1


Articolo pubblicato il: 11/02/2018 10:51:30

I siti delle scommesse sul calcio dopo due minuti e spiccioli di Napoli-Lazio avrebbero pagato salato quanti avessero puntato su una larga vittoria degli azzurri. L’esordio: ancora a muscoli freddi De Vrij s’invola indisturbato sulla sinistra e prova a crossare per la testa di Immobile. Il pallone scavalca attaccanti laziali e difensori napoletani e si spegne senza grande forza nell’angolo alla destra di Reina, che capisce in ritardo l’insidia del tiro. Uno a zero per la Lazio. Gli uomini di Inzaghi, galvanizzati dal facile vantaggio mettono nella partita tutta la grinta, le energie e la buona disposizione studiata per contrastare la capolista. Riescono nell’impresa, agevolati dalla pessima scelta di Sarri di dare tutto in una delle due frazioni di gioco, per logorare l’avversario e illuderlo di poter girare a mille per tutti e novanta minuti. Oltre tutto la buona stella cometa che guida il percorso vincente del Napoli fa luce sull’azzurro un minuto prima del 45°. Con la Lazio completamente sbilanciata in avanti, Jorginho, da lucido assist man qual è, lancia da centro campo un passaggio millimetrico per Callejon, proiettato oltre la linea difensiva della Lazio. Il lancio è perfetto, il controllo palla dello spagnolo altrettanto, il tocco di fino finisce in rete. 1 a 1 e il presagio di una ripresa tutta tinta di azzurro è pronto per la conferma, che avviene con Sarri in castigo per eccesso di proteste, assolutamente giustificate da una direzione di gara in un alcune circostanze da rinvio ad ottobre. Al minuto 25 del primo tempo, per dirne una, Wallace frana su Mertens in piena area di rigore. La mano di Banti invita a proseguire e nega la richiesta di verifica del Var. E allora: in the first tine la buona prova dei laziali coincide con l’attendismo di Hamsik e compagni. Arrendevolezza, imprecisione, lentezza, forse l’intenzione di essere gatto con il topo, in attesa di dargli la caccia. Comunque, a prescindere dall’infortunio del gol involontario di De Vrij, i romani non hanno mai impensierito Reina, merito del pacchetto difensivo azzurro, con pari merito di Hysaj, in forma smagliante, del solito, gigantesco Koulibly, di Mario Rui, probabilmente galvanizzato dalla chance di continuare a giocare da titolare, in attesa di un ritorno purtroppo non vicino di Ghoulam, di un autorevole Tonelli, chiamato a sostituire Albiol e Chiriches, infortunati. Il pericolo Immobile è efficacemente neutralizzato e con lui il presunto potenziale offensivo della Lazio. Al via della ripresa Zielinski entra per Hamsik e gli concede di sottrarsi al mal di schiena. Il polacco imprime al gioco del Napoli ritmi e incisività superiori, che la stanchezza dei laziali non ha la forza di contrastare. Il Napoli che affronta il secondo tempo è il magnifico, insuperabile undici, che non a caso è di nuovo in testa alla classifica con il nuovo sorpasso sulla Juve. Questo Napoli è spettacolare e annichilisce Parolo e compagni. Dopo uno dei molti tentativi di Insigne di consacrare con un gol la solita prestazione talentuosa, al minuto nove della ripresa, Callejon, servito sulla sua fascia, lascia partire un cross, teso , potente che sarebbe finito sui piedi di Mertens. Wallace, terrorizzato, nette un piede sulla traiettoria del pallone colpito alla disperata finisce in rete per il più classico degli autogol. 2 a 1 per gli azzurri. La Lazio non sa e non può reagire, lo splendido cinismo del Napoli in chiave Sarri dilaga, quasi senza opposizione. Il 3 a 1 al minuto è attribuito al lusitano Mario Rui, che superati un paio di avversari lascia partire un missile. Lo sfiora Zielinski e Strakosha è battuto. Non c’è più partita. Si rivede la rete fitta di passaggi umiliante per gli avversari, che irride l’incapacità di sottrarsi alla superiorità degli azzurri. Si spegne l’indici di Inzaghi, si rassegna alla sconfitta. Il San Paolo si diverte e partono olè al fitto, incontrastato palleggio che coinvolge tuti e undici napoletani. Inzaghi, alle corde, spera in qualcosa di nuovo con tre sostituzioni: Lukaku per Lulic, Cancelo per Luis Alberto, Nani per Leva. Il tentativo di potenziare il reparto offensivo gli è fatale. Un fenomenale, inarrestabile Zielinski, crea lo scompiglio nella difesa laziale e invita al gol Mertens con un assist magico. Il belga con un tocco, che solo un grande talento può inventare, porta a quattro i gol del Napoli e tutto finisce in gloria per Sarri. 4 a 1 per il Napoli, anche con il contributo di Rog e Maggio in campo, risposta indiretta ai cambi in chiave d’attacco operati dal tecnico laziale. Di nuovo in beata solitudine, il Napoli, a quota 63, domina la classifica della serie A e sembra sempre più avverarsi il presagio di uno scontro diretto al vertice per incoronare il re del 2018.

 

Luciano Scateni