INGV: EVOLUZIONE ATTIVITA' DEI CAMPI FLEGREI, C'E' UNA NOVITA'...






Articolo pubblicato il: 19/05/2017 12:06:02

Di seguito alcune parti dell'articolo apparso sul sito INGV: "Applicato ai Campi Flegrei un nuovo metodo per la previsione delle eruzioni, grazie a un’analisi comparativa della sismicità e delle deformazioni del suolo. A idearlo, un gruppo di ricercatori INGV e University College of London. La ricerca è stata pubblicata su Nature Communications

Prevedere le eruzioni dei vulcani da lungo tempo quiescenti, è l’obiettivo del nuovo - spiega INGV - modello concettuale sviluppato da un’equipe di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Napoli (INGV-OV) e dell’University College di Londra (UCL). Lo studio, pubblicato su Nature Communications, si basa sull’osservazione delle deformazioni del suolo comparate al tasso di sismicità, ovvero sull’analisi dello sforzo a cui sono soggette le rocce vulcaniche in relazione allo sforzo massimo sostenibile, oltre il quale il sistema vulcanico potrebbe entrare in - continua  INGV - eruzione. “Quando le deformazioni sono di piccola entità”, spiega Giuseppe De Natale, dirigente di ricerca INGV, “le rocce si comportano in maniera elastica, deformandosi in modo proporzionale agli sforzi interni. Quando, invece, gli sforzi interni superano una certa soglia, il comportamento delle rocce diventa elasto-fragile, con conseguente processo di fratturazione. All’aumentare progressivo dello sforzo, oltre una certa soglia le rocce si comportano in maniera esclusivamente fragile, generando fratture sempre più profonde che collegano la superficie con le zone dove sono concentrati gli sforzi interni. In questa - spiega INGV - situazione, un’eruzione può innescarsi”. L’evoluzione del sistema, da ‘elastico’ a ‘fragile’, può essere monitorata studiando l’andamento congiunto delle deformazioni e della sismicità...". LEGGI TUTTO