Questo il comunicato stampa diffuso dall'Arpac: "È in corso l’intervento dell’Arpa Campania avviato ieri in relazione all’incendio divampato a Caivano, nell’area industriale in località Pascarola (...). Si offre a seguire una sintesi dei dati rilevati fino a questa mattina dalle postazioni - si legge nel comunicato - di monitoraggio della qualità dell’aria (rete di stazioni fisse, una delle quali situata nell’area industriale di Pascarola, più il laboratorio mobile posizionato ieri sera a margine dell’area abitata di Pascarola). Le misurazioni, riferite ai parametri ordinariamente monitorati sulla base della normativa sulla qualità dell'aria, non evidenziano superamenti dei limiti di legge nel periodo indicato. Sul piano - si legge ancora . delle concentrazioni orarie, si rilevano tuttavia incrementi puntuali di alcuni inquinanti, verosimilmente riconducibili all'incendio. Le concentrazioni orarie degli inquinanti considerati sono comunque in graduale diminuzione nel corso della mattinata di oggi, anche per l'evoluzione delle condizioni meteoambientali. Gli ulteriori risultati degli accertamenti in corso – compresi quelli del monitoraggio - prosegue il comunicato - delle diossine – verranno diffusi non appena disponibili.
Particolato (PM10 e PM2.5) PM10: Sono stati osservati picchi significativi, in particolare nella stazione di Acerra Scuola Caporale è stato raggiunto un valore orario di 69 µg/m³ (microgrammi per metro cubo) nella notte del 9 aprile. Tali picchi orari non hanno, tuttavia, determinato il superamento - si legge ancora - della soglia giornaliera di 50 µg/m³ fissata dal decreto legislativo 155/2010 in nessuna stazione. PM2.5: I valori orari hanno raggiunto 54 µg/m³ (Acerra Scuola Caporale), ma comunque i valori giornalieri sulla rete regionale di monitoraggio sono stati ovunque inferiori a 20 µg/m³. Valutazione: I picchi orari, soprattutto nelle ore serali e notturne, potrebbero essere legati a fonti locali e alla nube di fumo dell’incendio; tuttavia - si legge ancora - non si rilevano criticità rispetto ai limiti giornalieri.
2. Benzene Il benzene, un composto organico volatile cancerogeno, mostra un aumento progressivo durante le ore notturne. Ad esempio, il valore medio - si legge ancora - orario è passato da 0,8 µg/m³ alle 16:00 a 4,1 µg/m³a mezzanotte (Acerra Scuola Caporale, notte del 9 aprile). Nota: Il limite di legge per il benzene è fissato sulla media annuale (5 µg/m³), pertanto i dati orari vanno interpretati nel contesto di un monitoraggio - prosegue il comunicato - continuo di lungo periodo.
3. Ozono Le concentrazioni di O3 hanno mostrato una tendenza alla diminuzione durante le ore notturne, con valori medi orari inferiori a 20 µg/m³ in tutte le centraline analizzate. Questo comportamento è tipico del ciclo giornaliero di questo inquinante, la cui formazione - si legge ancora - è favorita dalla radiazione solare.
4. Monossido di Carbonio (CO) e Composti Organici Volatili (Toluene, Xilene) Il CO ha mostrato valori contenuti, con picchi fino a 0,7 mg/m³(Acerra Scuola Caporale). I valori osservati non determinano - si legge ancora - superamenti del limite di legge. Toluene e xilene hanno avuto concentrazioni sporadiche elevate. Per tali inquinanti non sono, tuttavia, fissati limiti normativi.
5. Biossido di Azoto I valori di NO2 hanno evidenziato un aumento significativo durante le ore notturne, con picchi registrati principalmente nelle aree industriali. Ad esempio, nella centralina di Acerra Zona Industriale, il valore massimo è stato di 70,1 µg/m³ alle 21:00, comunque inferiore - conclude il comunicato - al limite medio orario di 200 µg/m³ fissato dal dlgs 155/2010".
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