Il pianista casertano Vittorio Copioso, classe ’92, si è avvicinato sin da subito alla musica e in modo particolare al pianoforte. Inizia a studiare a dieci anni e tra studi privati e accademie inizia il duro percorso del conservatorio con studi di indirizzo Jazz, conseguendo la laurea triennale in pianoforte jazz presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benvento e due anni dopo la laurea musicale in “Discipline musicali indirizzo Jazz” al Conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia. La sua carriera è ricca di collaborazioni con musicisti di tutta Italia. Il suo repertorio spazia tra i più vari generi senza limiti di sorta. Durante la sua parentesi perugina ha registrato il suo primo Ep con il suo trio 3Shoes “A Neapolitan Charlie” in cui figura come special guest il Maestro Fulvio Falleri al sax e con questa formazione ha partecipato al “Festival dei Due Mondi di Spoleto”.
Oggi Vittorio studia al Conservatorio di Rovigo “Musica per Immagini”, collabora in maniera stabile con il Cobres Trio e con “Vittorio Copioso Trio+Live Mapping”, lavora per le maggiori rassegna musicali del perugino e alla produzione di colonne sonore con la “Drama Music Project”.
Lo scorso dicembre è uscito l'ep 'Groove & Speeches', ora Vittorio ha lanciato una campagna su Musicraiser per realizzare il secondo. Abbiamo colto l'occasione per fagli qualche domanda.
Come è nata la passione per la musica?
Avevo tipo 7/ 8 anni ed ho inziato per gioco con la “pianola”. Lo studio serio del piano classico è iniziato con il Maestro e amico Martino Nacca per poi proseguire all'Accademia Arturo Toscanini di San Nicola La Strada (Ce) dove ho davvero lasciato un pezzo di cuore. Lì sono sono cresciuto come musicista. Devo molto al Maestro Marco Laurenza per le sue lezioni di musica di insieme, armonia e di vita ma non solo. Devo molto anche al Maestro Enzo Grimaldi per la sua capacità di insegnare pianoforte jazz e a tutta l’accademia in generale sento di dover dire grazie.
Quando hai capito che volevi farne una professione?
Proprio in questa Accademia ho iniziato ad intuire. Insieme i miei compagni di suonate rimanevamo chiusi lì dentro 8 ore il sabato pomeriggio e mica ci bastava! Poi il Conservatorio, qualche piccola soddisfazione artistica e via.
Pino Daniele è tra i tuoi artisti del cuore. Che ricordo hai di lui? Quali sono gli altri artisti che hanno influenzato e influenzano ancora oggi il tuo percorso tra le note.
Pino ce l’ho nelle orecchie da sempre e continuo tutt’ora. Da quando ci ha lasciati ad oggi credo di aver composto diversi brani pensando a lui. Pino è un ricordo bello della mia infanzia e della mia crescita musicale, comprendere concretamente la vena poetica, artistica e compositiva. I musicisti che mi influenzano? Parto con un elencone: Herbie Hancock, Chick Corea, Micheal Petrucciani, i Vulfpeck, i Death, Snarky Puppy, Cory Henry, Robert Glasper, J Dilla, D’Angelo, Gigione (il trash che mi piace), Mr. Thundercat e tanti, tantissimi altri.
Hai studiato tra Benevento, Perugia e Rovigo. Tre città completamente diverse. Cosa ti hanno lasciato dentro e quanto hanno influenzato la tua musica?
Benevento mi ha lasciato la pazienza, stare lì ore e ore sullo strumento a capire cosa fosse questo jazz e a prendermi le mie piccole soddisfazioni. Perugia mi ha lasciato la voglia di fare, ho registrato il mio primo Ep con il mio trio con il quale ho avuto modo di esibirmi al festival del due mondi. Ho creato anche nuovi gruppi tra cui il Cobres Trio con cui cui abbiamo un disco live all’attivo e il Vittorio Copioso Trio con cui abbiamo dato vita a performance davvero particolari. Il concerto sotto l’arco etrusco tutto video mappato facendo muovere la storia, le stagione, l’evoluzione, è un ricordo bello legato al trico. E' arrivato poi il Drama Music Project dove componiamo musiche per film, cortometraggi e pubblicità. Rovigo la voglia di concretizzare, insegno alle medie e studio musica da film e punto a scoprire un mondo musicale e lavorativo nuovo.
Da studente a prof. Oggi insegni nelle scuole medie e nei licei musicali. Come vivi questa esperienza? Quali sono le domande che i ragazzi e le ragazze ti fanno più frequentemente?
La vivo bene, mi diverto tanto e trovarsi dall’altra parte è figo. La domanda che mi fanno i miei alunni: prof ma lei quanti anni ha? Ma è giovane!! Ma è sposato? Ha dei figli? E la musica? Giochiamo? Film? Li amo!!
Dopo il tuo primo EP ora sei a lavoro per realizzarne un secondo. Mi racconti un po’ cosa ‘bolle in pentola’?
Bolle che io dovevo fare un piccolo inno alla musica che più mi appartiene: il Funk e la musica con il beat danzereccio. Sono tutti pezzi brevi due minuti ciascuno più o meno è tutto inedito mixando sonorità elettroniche con quelle acustiche e ringrazio di cuore Giacinto Maiello che ha registrato la batteria in un brano, per il resto sono stato oneman band.
Rossella Vetrano
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