"I Sindaci di Terra di Lavoro a favore del Sì al Referendum Costituzionale", l'appuntamento






Articolo pubblicato il: 26/11/2016 18:24:05

Si avvicina l'appuntamento con il referendum e c'è un interessante incontro, la prossima settimana, con diversi sindaci di Terra di Lavoro. Ecco il comunicato stampa: "Mercoledì 30 novembre 2016, alle ore 11.30, presso il Foyer del Teatro Comunale di Caserta, sarà presentato l'Appello per il “Si” al referendum costituzionale da parte dei sindaci di Terra di Lavoro" - si legge nella nota -. Si tratta di un documento firmato da 26 sindaci casertani che esprimono un forte e convinto sostegno al quesito referendario invitando i cittadini a diventare protagonisti del cambiamento del nostro Paese. Saranno presenti: Carlo Marino (sindaco di Caserta); Antonello Velardi (sindaco di Marcianise); Antonio Mirra (sindaco di S.Maria C.V.); Patrizia Vestini (Sindaco di Recale) - si legge nella nota -. Coordina i lavori Alessandro Tartaglione (Comitato BastaUnSi). Saranno presenti i sindaci sottoscrittori dell'appello - si legge nella nota -. L’idea sulla quale si fonda questa revisione costituzionale è differenziare puntualmente le competenze, ed evitare ingerenze che, fino ad ora, non hanno fatto altro che rallentare le istituzioni, rendendole farraginose. Per questo motivo il penultimo comma dell’articolo 55 stabilisce - si legge nella nota -, in primo luogo, che il Senato della Repubblica “rappresenta le istituzioni territoriali ed esercita funzioni di raccordo” tra Stato ed Enti locali. Il Senato diviene, dunque, un potente strumento politico in virtù del quale gli Enti locali hanno la possibilità di rappresentare le proprie istanze a livello nazionale. Avremo una Camera dei Deputati che rappresenta la collettività tutta, ed un Senato voce dei territori - si legge nella nota -. "È un’occasione - spiegano i sindaci nel documento - per i territori, per gli amministratori locali e i sindaci, che grazie ad un sistema profondamente rinnovato e semplificato possono ritrovare un ruolo centrale nel rapporto con le comunità che amministrano. Perché l’Italia sia più bella, più forte, più moderna".