GUARDIA DI FINANZA NAPOLI: RITROVATI 5 ORDIGNI BELLICI LUNGO IL LITORALE FLEGREO






Articolo pubblicato il: 30/08/2017 15:50:59

Lo apprendiamo dalla Guardia di Finanza di Napoli: "Nei giorni scorsi, il Guardacoste “G.117 SANNA” in forza alla  Stazione Navale del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli, nel corso di una crociera di sorveglianza, coadiuvato da personale specializzato appartenente al Nucleo Sommozzatori del II Reparto Tecnico di Supporto di Napoli/Nisida, ha individuato, nelle adiacenze dell’Area Marina Protetta “Parco Marino Flegreo” e precisamente all’interno - spiega la nota- del campo mitili di Capo Miseno, 5 ordigni bellici riconducibili alla II^ Guerra Mondiale, adagiati sul fondale ad una profondità di circa 15 metri, costituenti serio pericolo per la pubblica incolumità, a causa del frequente passaggio di unità da diporto, pescatori sportivi e operatori dello stesso impianto di miticoltura.

 

La scoperta di ordigni bellici, accantonati per evidenti scopi criminali non è una novità, tanto che il Reparto navale della Guardia di Finanza è - spiega la nota- costantemente impegnato nel campo della prevenzione e del monitoraggio del litorale e dei fondali, ove di frequente avvengono rinvenimenti della specie.

 

La competente Autorità Marittima, nello specifico l’Ufficio Locale Marittimo di Baia, immediatamente notiziata dell’accaduto, nelle more dell’intervento di personale specializzato S.D.A.I (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare, ha disposto, con apposta ordinanza, l’interdizione della navigazione nella - continua la nota- zona interessata, per la tutela della pubblica sicurezza.

 

La presenza costante, nelle acque costiere della Campania, di unità navali ed aree del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli della Guardia di Finanza, che operano per l’adempimento dei compiti istituzionali di polizia economico - finanziaria sul mare e lungo la costa, garantisce non solo la prevenzione e repressione delle condotte illecite in genere ma anche la pronta disponibilità di intervento in casi di necessità, integrando efficacemente il dispositivo di sicurezza della navigazione e - conclude la nota- contribuendo alla riduzione, nel numero e nella gravità delle conseguenze, dei sinistri marittimi e delle varie forme di “danno ambientale” potenzialmente derivanti dal non corretto svolgimento delle attività umane in mare."