Questa la nota stampa giunta in redazione dall'ufficio stampa del Giffoni Film Festival': "Dal coraggio di lottare contro la malattia alla complessità - si legge dalla nota - dei primi amori, dall’elaborazione del lutto all’ostinazione e la voglia di realizzare un sogno, affermando il proprio “io” nel passaggio dall’infanzia all’età adulta: sono questi i temi dei lungometraggi che hanno conquistato il Gryphon Award nella 47esima edizione del Giffoni Film Festival, tutti proiettati in anteprima assoluta nazionale e votati dai 4.600 giurati, provenienti da 52 paesi del mondo, suddivisi per fasce di età.
Per la sezione Elements+6 vince - si legge dalla nota - l’olandese “Master Spy” (2016 – distribuito da Incredible Film) di Pieter Van Rijn: la storia, tra magia e azione, è quella di Tim, 10 anni, che viene catapultato in un mondo di missioni speciali e crimini da risolvere insieme a Simon, una spia ibernata ‘proveniente’ dal 1973.
Per la sezione Elements+10 vince lo svedese “Room 213” (2017 – distribuito da Media Luna New Films) di Emelie Lindblom, il film racconta il mistero della stanza 213 nel quale sembra aleggiare un misterioso spirito.
Per la sezione Generator+13 vince, con poca sorpresa, l’applauditissimo in sala “The Bachelors” di Kurt Voelker (USA - 2017 – distribuito da Fortitude Int’l) con il Premio Oscar J.K. Simmons (miglior attore non protagonista per “Whiplash”, film vincitore di 3 statuette nel 2015). Alla base della storia c’è l’elaborazione del lutto, vista da esperienze e punti di vista differenti. Nel cast anche Josh Wiggins e Julie Delpy.
Per la sezione Generator +16 vince, anche qui con poche sorprese, il francese “Do it right” di Chad Chenouga (2017 - distribuito da Films Distribution), che aveva ottenuto la standing ovation in sala; la storia è quella del sedicenne Nassim che viene affidato ad una casa famiglia alla morte della madre e, per non essere accomunato ai "casi sociali", si inventa un’altra vita.
Per la sezione Generator+18 vince - si legge dalla nota - lo svedese “Garden Lane” di Olof Spaak (2017); nel film viene mostrato l’incontro tra Eric e Elen che, dopo aver vissuto insieme da bambini con i loro genitori tossicodipendenti, si ritrovano da adulti ad affrontare un passato condiviso.
Per la sezione Gex Doc, storie vere, narrate in forma di documentario, vince il francese “Everyday Heroes” di Anne-Dauphine Julliand (2016 – distribuito da TF1 Studio), incentrato sulla lotta alla malattia di bambini coraggiosi.
Tra le menzioni speciali assegnate - si elgge dalla nota - per la sezione Generator +13 il Premio Cinecircoli Giovanili Socioculturali – “Percorsi Creativi 2017” a “Walking out” di Alex & Andrew Smith (Usa) “perché il film tratta, evitando semplificazioni convenzionali, il tema del difficile recupero del rapporto padre/figlio, messo in crisi dalla distanza non solo geografica tra i due”. Il Grifone di Alluminio – Premio Cial (Consorzio Imballaggio Alluminio) per l’ambiente, invece, al film “Lane 1974” di SJ Chiro (Usa) della sezione Generator +16. Il gruppo Cial ha scelto di premiare quest’opera “per l’approccio senza filtri che la regista ha adoperato per evidenziare il rapporto fra un territorio conosciuto a pochi giovani, costretti a vivere in spazi che sembrano aperti e liberi ma che in realtà si dimostrano castranti e pieni di contraddizioni, in una natura che li rende outsider rispetto ai loro coetanei”. Ultimo riconoscimento speciale è stato l’Amnesty International Award assegnato ad uno dei documentari della sezione Gex Doc: “They call us monsters” di Ben Lear (USA) “per aver affrontato il tema della possibile reintegrazione - si legge dalla nota - di alcuni ragazzi nella società, inficiata dalla legge 260 che consente allo stato di processarli come adulti”. ".
(Fonte foto: pagina Facebook 'Giffoni Film Festival')
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