Questo il comunicato stampa pervenutoci in redazione:
"Cantine Magliulo apre l’anno con il libro “Portami a Napoli” di Nadia Verdile
FRIGNANO– Sarà presentato sabato 4 gennaio, alle 18, nella Sala Giusy delle storiche Cantine Magliulo a Frignano, l’ultimo libro della scrittrice e giornalista Nadia Verdile“ Portami a Napoli. Maria Amalia di Sassonia, due Regni una città nel cuore” per i tipi di Pacini Fazzi Editore in Lucca. L’incontro apre il nuovo anno ed è il primo di un ciclo che la famiglia Magliulo vuole dedicare, a tutto tondo, alla cultura. «La nostra idea – dice Raffaele Magliulo – è quella di unire la cultura - si legge nel comunicato - a partire dai libri, con la cultura enologica, con i nostri vini.
Immaginiamo degli incontri nella nostra Sala Giusy in cui poter ospitare amici nuovi e storici per poter scoprire insieme le bellezze del nostro territorio che si esprimono in mille sfaccettature, che hanno mille vocazioni. La cultura del vino è anche espressione di famiglia e comunità, tradizione - si legge ancora - e sperimentazione; noi vogliamo declinarla insieme alle altre forme di cultura e siamo felici di cominciare con Nadia Verdile e il suo libro sulla regina Maria Amalia che al nostro territorio tanto ha dato». Ne parleranno con l’autrice Rita Raucci, scrittrice e attrice, saranno proiettate immagini video di Ciro Faraldo. Trasformare il racconto di una dolorosa e lunga agonia in una storia d’amore, fatta di coniugale - prosegue il comunicato - tenerezza e soffusa di nostalgia e, a sbalzo, nel racconto stesso scolpire una narrazione storica ricca, rigorosa, puntigliosamente sostenuta da una profonda conoscenza della storia del Regno di Napoli, nel contesto europeo e della Spagna del ‘700. È possibile? Senza travolgere il lettore nella fatica impegnativa di seguire, tra presente e passato, personaggi, fatti, tempi ed eventi, sì da fiaccarne l’attenzione. È possibile? A dirlo sembrerebbe di no. Eppure l’ardua impresa riesce a Nadia Verdile, grazie alla magia della sua invenzione - si legge ancora - del flashback narrante. L’autrice costruisce così un’avvincente sequenza, di passaggi agili e veloci di protagonisti in presenza, alternati a corposi rinvii in remoto, lampi narranti all’indietro nel tempo, nell’ampio quadro storico in cui si dipana la vicenda del fine vita di Amalia di Sassonia, Regina di Napoli e poi di Spagna, con accanto il suo coniuge e Re, Carlo di Borbone.
Commovente e umana la vicenda della Donna colpita dalla malattia, di cui ha lucida consapevolezza, e dell’Uomo innamorato e incatenato dalle regali responsabilità, che gli impedirono di esaudire l’ultimo desiderio dell’Amata: “Portami a Napoli…”.Per il lettore, l’eleganza - si legge ancora - di una prosa raffinata e scorrevole, perfino modulata nei toni appropriati ai vari segmenti del racconto, tra i quali l’autrice, casertana, riesce ad innestare, con consumata destrezza, concepimento e gestazione di quel dono immortale che i reali di Napoli fecero a Caserta, all’Europa - prosegue il comunicato - e al mondo intero, quale fu, è e resterà la Reggia di Caserta. L’autrice del volume, Nadia Verdile,è docente, scrittrice e giornalista, collabora con il quotidiano «Il Mattino», haventitré libri all’attivo tra testi monografici e didattici, come storica, da anni, dedica le sue ricerche alla riscrittura della Storia delle Donne. Sue voci sono nel Dizionario biografico degli Italiani di Treccani. È direttrice della Collana editoriale - si legge ancora - “Italiane” di Pacini Fazzi Editore.Di se stessa dice di essere ottimista di natura, intollerante versostereotipi e pregiudizi".
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