Caserta. 'Il tempo dei linguaggi', parole, immagini e suoni tra le lingue di ieri e di oggi: appuntamento al 'Manzoni'






Articolo pubblicato il: 08/12/2016 18:20:09

Apprendiamo dalla nota stampa giunta in redazione dall'ufficio stampa del Liceo 'Manzoni' di Caserta:
"Nell’Aula magna del Liceo “Manzoni” di Caserta, mercoledì 14 dicembre - si legge dalla nota - alle ore 18.00, si terrà “ Il tempo dei linguaggi”, una sinfonia di voci, quelle dei nostri ragazzi, che del Tempo annoderanno, in quadro policromo, riflessi e magie, emozioni, sussurri e pensieri.
Sarà una serata ricercata e gradevole, perché non sempre la cultura è noiosa: parole, musiche, immagini, si intrecceranno seguendo un unico filo conduttore:  “il dolce inganno” del tempo.
In un susseguirsi di letture che spaziano tra passato e presente,  tra autori noti e meno noti, gli studenti dei cinque indirizzi - si legge dalla nota - del Liceo “Manzoni” (classico, scientifico, linguistico, scienze umane, socioeconomico), con la guida attenta dei loro insegnanti, presenteranno brani in prosa ed in versi nelle rispettive lingue originali: italiano, latino, greco, inglese, francese, tedesco, spagnolo, cinese.
La parola sarà accompagnata da musica dal vivo, immagini e video.
L’idea progettuale, della prof. Arianna Quarantotto, è stata portata a compimento grazie alla collaborazione di un vasto gruppo di Docenti, al supporto di tutti i Dipartimenti del Liceo e della Dirigente Adele Vairo.
La Dirigente ha inteso fare della serata un incontro aperto a tutti, in una scuola che è aperta a tutti e che aiuta a scoprire la bellezza della creatività, diventando così attraente per gli studenti e, per il territorio, un punto - si legge dalla nota - di riferimento.
Il prof. Massimo Santoro annoderà sapientemente tra loro i fili di un discorso complesso, capace di far emergere l’unitarietà del sapere che traluce al di là delle sfaccettature disciplinari.
Il tempo dei linguaggi  è  allora rievocazione di storia e memoria, riflessione sul presente e sul  passato, meditazione sul futuro, in un continuum di voci appartenenti a modi di sentire diversi, distanti, eppure singolarmente vicini, moderni e cari alla nostra sensibilità attuale.
È forse questo il modo migliore per fare scuola, per trasmettere  un sapere - si legge dalla nota - che altrimenti resterebbe confinato dentro le pagine belle, ma a volte  inaccessibili, dei libri.".