CAPUA: 1000 VOLONTARI DELL'ESERCITO HAN GIURATO FEDELTA' ALLA REPUBBLICA






Articolo pubblicato il: 21/07/2018 10:34:47

 

PUBBLICHIAMO IL TESTO DEL COMUNICATO STAMPA GIUNTO IN REDAZIONE:

"Alla presenza delle principali autorità civili, militari e religiose della nostra provincia e di tantissimi familiari ed amici giunti in prevalenza dalle regioni meridionali (Sicilia, Campania, Sardegna, Puglia e Calabria), mille giovani volontari del 1° Blocco 2018 dell’Esercito Italiano, nella rovente mattinata del 20 luglio, hanno reso - si legge nel comunicato stampa - il loro giuramento di fedeltà alla Repubblica. Puntualmente schierate sul piazzale Antonucci della Caserma “Salomone”, le sei Compagnie del 1° e 2° Battaglione, durante la solenne cerimonia, avevano di fronte la storica Bandiera di Guerra del 17° Reggimento Addestramento Volontari (RAV) “Acqui”, posizionata davanti alla Tribuna d’Onore, cui facevano corona, da un lato, le rappresentanze delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, dall’altro i gonfaloni delle città-martiri - si legge nel comunicato stampa - di Mignano Montelungo e Bellona e di altri Comuni decorati del casertano. Ogni più importante fase dell’Evento – a partire dal passaggio in rassegna della massima autorità, il generale di Brigata Giuseppe Faraglia, comandante del Centro Addestramento Volontari (CAV) dell’E.I. – è stata degnamente onorata dalle marce eseguite dalla Banda musicale del Comando Supporti logistici di Roma. Il colonnello Nicola Cucinieri, dall’agosto 2016 al vertice del 17° RAV “Acqui”, ha rivolto saluti e ringraziamenti molto cordiali a tutti, sfoderando l’autorevolezza del vero comandante allorché ha incisivamente illustrato ai giovani in armi il grande valore dell’impegno che si preparavano ad assumere. Ha detto fra l’altro: “Voi, volontari del 1° Blocco 2018, con l’odierna promessa di fedeltà ai valori repubblicani suggellerete la vostra completa appartenenza - si legge nel comunicato stampa - ai ranghi dell’Esercito italiano. La promessa che vi apprestate a pronunciare non è un semplice formalismo chiuso nella ristrettezza di un’arida retorica, ma è piuttosto la sintesi di un’identità che state per fare vostra. Sicuramente susciterà in voi un nobile impulso che originerà il senso di appartenenza”. La formula del giuramento – ha inoltre spiegato il comandante Cucinieri – sancisce di per sé il significativo approdo “ad una nuova dimensione, la dimensione del senso del dovere, della disciplina, della dedizione agli ideali che di un uomo o di una donna fanno un soldato”. Doverosa, dunque, l’esaltazione - si legge nel comunicato stampa - della bandiera come “sacro simbolo di un popolo e della sua storia” ed accorato il ricordo del mèntore, il bersagliere Fedele Caretti morto in combattimento a Capo Sile il 20 maggio 1918, fulgido esempio di eroismo e di sacrificio alla cui memoria fu conferita la medaglia d’oro al valor militare. A quel punto il momento culminante: solennemente interrogati, soldati e soldatesse, ad una sola voce ferma e concorde, hanno gridato il loro giuramento, cantando subito l’Inno nazionale e poi ascoltando raccolti - si legge nel comunicato stampa - la Preghiera per la Patria recitata dal nuovo cappellano militare don Francesco Marotta.  A seguire e in apertura del suo fondamentale discorso – come ogni volta pieno di umanesimo che impregna un granitico “senso dello Stato” – il generale Faraglia non ha dimenticato niente e nessuno: infatti, a tutti gli intervenuti ha fatto giungere espressioni di profonda gratitudine per la partecipazione all’Evento e dopo ha sviluppato una forte sequenza di puntualizzazioni e moniti di alto profilo culturale, civile e militare, peraltro comunicati con eccezionale garbo e capaci di illuminar le menti ed infiammare i cuori. Fra i passaggi essenziali quello sul giuramento concepito come base per costruire il futuro. “E questo futuro – ha ricordato ai giovani assorti il comandante del CAV– non riguarda solo le conoscenze, le tecniche professionali che verranno affinate - si legge nel comunicato stampa - e cresceranno con il tempo, ma soprattutto il vostro essere persone leali, generose, onorevoli, che affrontano con serenità, buona volontà, forza e coraggio, le difficoltà, le avversità, i sacrifici, convinte che sia nobiltà ed onore battersi per il bene comune, in difesa dei deboli, contro prepotenti e approfittatori delle libertà altrui”. Tutto ciò incardinato nell’impegno complessivo delle Forze Armate che ogni giorno si dispiega a salvaguardia dei grandi valori civili e a difesa - conclude il comunicato stampa - delle libere istituzioni”."

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