CALCIO. Italia-Svizzera 0-0. Sei in condotta agli azzurri e a Mancini


Articolo pubblicato il: 06/09/2021 09:35:56

Il calcio non somiglia per niente al poker: se un giocatore è perfetto nel non far trapelare il punto che ha in mano e bluffa, nove volte su dieci fa man bassa delle fiches al cento del tavolo verde. Altro è il gioco del calcio, sport universale e chi ne ha conoscenza consolidata non può essere convinto dagli addetti ai lavori, cioè allenatori, calciatori condizionati da patriottismo, che la squadra ‘X’ protagonista di una partita mediocre, ha invece disputato un “gran bell’incontro, che ha dominato, che si è procurata ghiotte occasioni e se non ha vinto si deve alla iella, o al più ha mancanza di cattiveria dei suoi attaccanti. Insomma niente bluff. L’Italia, opposta alla Svizzera, che Mancini alla vigilia del match ha definito come un ostacolo per nulla preoccupante, da liquidare senza problemi con la vittoria fondamentale per accedere ai mondiali in Qatar, ha duplicato la prova grigia dell’uno a uno con la Bulgaria; ha sprecato con lo specialista Jorginho il rigore concesso da Del Cerro e neutralizzato da un immenso Sommer. La Svizzera ha speso una ventina di minuti per saggiare la pericolosità degli azzurri e ha concesso un paio di semi opportunità di far gol a Berardi e Insigne. Poi è diventata autorevole, ha dimostra un buon asseto di squadra e un paio di eccellenti individualità. L’Italia si è spenta. Certo, soffre di mancata cattiveria, ma anche di lentezza, di imprecisione. Evidente è l’assenza di un progetto ben assimilato e perciò spendibile. Mancini in panchina si è agitato, dannato, è sbottato in urla insolite per la sua flemma inglese, ma a fine gara non ha assunto su di sé neanche un briciolo di responsabilità per il gioco in grigio degli azzurri. L’esito di una partita per niente spettacolare, da non assolvere, è un pareggio (0 a 0) insufficiente a concludere in testa il girone di qualificazione, che consegna il pass per i mondiali in Qatar. Ne esce ridimensionata la stima alla massima potenza per l’Italia di Mancini campione d’Europa. Grande, immeritata la delusione dei quindicimila italiani che hanno affollato lo stadio Sankt Jacob Park di Basilea.