CALCIO. Insigne e Donnarumma, i talenti campani. Ma dove sono i giovani talenti italiani?






Articolo pubblicato il: 16/11/2017 16:17:52

 

Storicamente, l’Italia è sempre stata patria di grandissimi talenti. Non è esente da questa statistica la Campania, creatrice a suo modo di giovani italiani che hanno fatto le fortune della Nazionale e dei club in giro per lo stivale. Basti pensare a Ferrara, Totò Schillaci, Di Natale, Quagliarella, ma l’elenco sarebbe ancora molto ampio. A oggi, la Nazionale italiana ha nel proprio futuro due “scugnizzi” di terra campana che potrebbero rappresentare un vero e proprio spartiacque tra la vecchia e la nuova generazione: parliamo, ovviamente, di Gianluigi Donnarumma e di Lorenzo Insigne.

Lorenzo e Gigio hanno ben 8 anni di differenza: Insigne, infatti, è nato nel 1991 ed ha 26 anni, mentre Donnarumma è un giovanissimo classe ’99, quindi appena maggiorenne. Il fantasista del Napoli, dunque, è nel pieno della sua carriera e sta cercando di imporsi ad altissimi livelli, sia per quanto riguarda il Napoli che la Nazionale. Il portierone del Milan è destinato, invece, a raccogliere l’eredità di Gianluigi Buffon e le pressioni a cui è stato sottoposto in questi primi mesi di vita calcistica sono altissime. Da lui ci si aspetta veramente tanto e per questo è sotto la luce dei riflettori, qualsiasi siano le sue azioni. Entrambi, però, hanno in comune qualcosa che è ormai raro da trovare nel nostro paese: tutti e due, infatti, sono riusciti nella ripidissima scalata dal settore giovanile alla prima squadra, tutti e due godono di una valutazione di mercato da record per l’Italia. Insigne è al Napoli dal 2006 (da quando aveva, quindi, 15 anni), mentre Gigio è al Milan da quando ne aveva 14 (2013); riuscire a imporsi ad alti livelli partendo dalle giovanili è oramai quasi impensabile e ci riescono soltanto calciatori con qualità indiscutibili, come lo sono appunto i due di cui stiamo parlando.

La frase precedente è coadiuvata dalle statistiche relative alle possibilità che i giovani talenti hanno in tutta Europa. Nell’analisi numerica elaborata dalla redazione sportiva di Bwin, l’Italia è molto indietro e non ha niente a che vedere con i club che comandano la graduatoria, la maggior parte dei quali è in Premier League La squadra da cui fuoriescono più giovani è la Fiorentina, unica ad avere numeri dignitosi, con il 41.7% come percentuale delle partite disputate dai talenti con la maglia viola (rispetto a quelle effettuate in altri club).

La Juventus ha buoni numeri per quanto riguarda i ragazzi che riescono ad emergere (ben 17), ma pessimi per quanto riguarda la loro presenza in bianconero (soltanto l’8%, il restante viene effettuato in altre società). In questa classifica, il Napoli di Insigne si salva per la percentuale di presenze, addirittura il 79.6%, ma quest’ultima è “drogata” dal fatto che i talenti presi in considerazione sono molto pochi, soltanto 9. Le presenze totali dei giovani azzurri arrivano a stento a 250, mentre per quanto riguarda gli altri top club europei, il numero minimo è 700, ma si superano facilmente le 1000.

Al comando della graduatoria complessiva c’è l’Arsenal, che ha sfornato la bellezza di 21 talenti, i quali complessivamente hanno giocato 1273 volte, 934 delle quali (73.4%) delle volte con i Gunners. Numeri che non riusciamo a ripetere in nessun modo in Italia e che ci fanno capire qual è la qualità delle strutture e dei settori giovanili italiani. Se c’è tanta difficoltà nell’essere competitivi in Europa e se la Nazionale Italiana ha così tanti problemi, forse c’è da chiedersi il motivo e da agire assolutamente per ammodernare un sistema che mostra tantissime crepe.