AVERSA. Lucio Romano (Comunità Solidale) aderisce all'appello di don Luigi Ciotti






Articolo pubblicato il: 07/07/2018 12:40:21

QUESTO IL TESTO DEL COMUNICATO STAMPA INVIATOCI:

"Il movimento Comunità Solidale di Aversa, presieduto dall’ex senatore Lucio Romano, ha aderito all’appello, lanciato da don Luigi Ciotti di Libera, a indossare - si legge nel comunicato stampa - una maglia di colore rosso per "fermare l'emorragia di umanità", ricordando i tanti bambini migranti morti in mare.  Una maglietta rossa per non dimenticare. Rossa come quella che indossava il piccolo Aylan, il bimbo siriano il cui corpo senza vita sconvolse il mondo tre anni fa; come le maglie e le tutine - si legge nel comunicato stampa -  dei bimbi affogati davanti alla Libia la settimana scorsa; come quelle che i genitori fanno indossare ai bambini prima di imbarcarsi, sperando che i soccorritori li trovino più facilmente. “Abbiamo aderito convintamente all’appello recandoci alla Caritas di Aversa, presidio territoriale di protezione umanitaria e tutela ai migranti, per condividere e incoraggiare l’impegno dei numerosi volontari. Si parte da un gesto simbolico di indignazione per risvegliare le coscienze dei cittadini e delle aggregazioni della società civile, esprimendo il nostro appoggio a politiche migratorie secondo sicurezza e solidarietà. Ricordando le parole di Don Ciotti, mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone - si legge nel comunicato stampa -  e uguali come cittadini. Non è la chiusura dei porti o la mancata assistenza ai naufraghi, che risolve il problema. Tutt’altro. Occorrono politiche strutturali di governance del fenomeno migratorio – che non possono escludere l’Unione europea – tra cui i corridoi umanitari che consentono a persone in condizioni di vulnerabilità (ad esempio, vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente - si legge nel comunicato stampa -  domanda di asilo. È un modo sicuro per tutti”, afferma Lucio Romano. “Bisogna puntare molto sulle politiche di integrazione che vuol dire rispetto da parte nostra per il migrante, per la sua persona, la sua storia e, al contempo, osservanza da parte del migrante dei diritti e doveri che vigono sul nostro territorio. Non possiamo generalizzare - si legge nel comunicato stampa -  e dire che tutti i migranti delinquono o che sottraggono il lavoro agli italiani. Diciamo la verità: quanti di loro sono sfruttati nei campi perché il lavoro viene sottopagato; quanti si offrono a svolgere lavori che gli italiani non sono più disposti a fare, come l’assistenza agli anziani” prosegue Romano. “Sconcerta l’ultima circolare del Ministero dell’Interno sul giro di vite per i permessi di protezione umanitaria che, invece, negli ultimi anni hanno consentito - si legge nel comunicato stampa -  ai migranti di trovare un lavoro regolare e, così, integrarsi. L’effetto sarà un boomerang, ci saranno più irregolari senza la possibilità di integrarsi. E, inoltre, non potranno essere rimpatriati perché - conclude il comunicato stampa - non ci sono accordi con i Paesi di partenza”, conclude Lucio Romano".