L’esito di Napoli-Sampdoria è un trascurabile effetto collaterale di questo storico 4 giugno del 2023. È il gran giorno di una città in festa, di spettacolarità pari e forse superiore al carnevale di Rio. È il riconoscimento unanime dell’unicità di Napoli, dei napoletani, di un luogo del mondo priorità perfino dei marziani, se decidessero di atterrare sul nostro pianeta. È anche un giorno velato di nostalgia per l’annuncio di addii. Il meno doloroso è forse l’esodo di Luciano Spalletti, la successione potrebbe cadere su un tecnico che oltre a ottimizzare il talento di star quali sono Kvara e Osimhen, riproponga il calcio spettacolare di Sarri. I Paperon dei Paperoni, che sommergono di sterline la Premier League, sembra che abbiano fatto propria la filosofia di De Laurentiis, avvinto come l’edera all’idea di bilancio in positivo. L’offerta, una barca di milioni, potrebbe averlo indotto a privarsi di Kim, gigante coreano senza pari Europa e del superman nigeriano Osimhen, ospiti più desiderati dalla perfida Albione. È sì, forse no, migrazione di Giuntoli. Il tentativo dalle Juve-Fiat di scipparlo al Napoli è a un bivio: Giuntoli può onorare il contratto che lo lega al Napoli o pagare la penalità per la rescissione e diventare nordista. La Samp, retrocessa in B, ha comunque una motivazione per non subire passivamente la superiorità degli azzurri: passaggio di proprietà e salvezza dal fallimento per il dopo Ferrero. Prima del via premiati Kim, stasera assente per squalifica, Kvaratskhelia e Osimhen, miglior difensore, new entry della serie A e miglior attaccante, capo cannoniere. Fischia Feliciani, di Roseto degli Abruzzi, cinque partite arbitrate in nel massino campionato. Prova subito Zielinski, pallone di poco a lato. Breve riflessione sui primi 15minuti. Ma una squadra già retrocessa, che non ha nulla più da perdere, perché si chiude in un ferreo catenaccio e non gioca a tutto campo, nel caso della Samp per far bella figura con la nuova proprietà? Primo angolo per gli azzurri conquistato da Kvara, nessun esito. I blucerchiati toccano pochi palloni, zero emozioni e auguri alla Samp di tornare presto nella massima serie. Prosegue la sterilità offensiva del Napoli. Nuovo corner, Kvara colpisce con grande potenza, pallone a lato. Gli azzurri collezionano calci d’angolo infruttuosi. Quagliarella emozionatissimo, spreca un’occasionissima. Solo a tu per tu con Meret, colpisce male di testa un cross invitante di Gabbiadini. Pallone a fondo campo. Solo un errore involontario? La migliore opportunità di sbloccare il risultato è comunque della Samp. Che dire, con il solo possesso palla (81% Napoli) non arrivano i gol. E si conferma il disagio di Spalletti contro squadre che schierano fitte barriere di respingimento e raddoppi di marcature. Quarto angolo per gli azzurri al minuto 40, senza esito. Quinto angolo e si disturbano Osimhen e Ostigard. Spogliatoi. Meno male che alle 21 sarà festa grande per chiudere in bellezza il campionato dello scudetto. Oramai da più di un mese il Napoli non è più la squadra delle meraviglie. Malagrida,19 anni, per Gunter, è la scelta di Stankovic e difesa a quattro. Primo angolo della ripresa per gli azzurri, altra statistica priva di esiti positivi per il Napoli. Preme il Napoli, come capita a ogni inizio di secondo tempo da qualche tempo. Azione pericolosa della Samp con Malagrida servito da Gabbiadini. Salva Meret con il corpo. Segni di nervosismo di Spalletti a bordo campo. Osimhen stretto tra due avversari, Murru commette il fallo. Osimhen sul dischetto ed è uno a zero, gol numero 26 in serie A del nigeriano. Cambia la partita, più spazi per il Napoli, ma non cambia la considerazione sulle difficoltà degli azzurri contro le difese estreme. Gaetano per Zielinski e Raspadori per Elmas. Turk miracolo su conclusione di Gaetano. Vita più facile per Osimhen e compagni, la Samp non ha più nulla da difendere. Altri due angoli e li batte Kvara. Bereszynski per Mario Rui, Simone per Osimhen. Demme (in partenza) per Anguissa. Problema muscolare per Gaetano e Napoli in dieci. Magia di Simeone. Missile con il destro e trova un gol strepitoso da 25 metri. 2 a 0. Esce Quagliarella, standing ovation e abbracci di tutti i giocatori azzurri. In campo Ivanovic, escono Rincon per Ntanda e Gabbiadini per Segovia. Triplice fischio, fine di un campionato da favola degli azzurri, ora consegna della Coppa e dalle 21 festa mondiale.
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