Articolo pubblicato il: 08/11/2016 10:19:50
Tempo grigio, pioggia, poca voglia di muoversi e tanta di rimanere ‘al caldo’. Con la stagione fredda, però, un’uscita per andare al cinema a godersi un bel film è l’ideale e in questo periodo la scelta non manca. Per quel che riguarda il panorama italiano nelle settimane che precedono l’arrivo tradizionale dei ‘cinepanettoni’, troviamo una piacevole storia. ‘In guerra per amore’ è l’ultimo film di Pierfrancesco Diliberto, noto al grande pubblico come Pif. Dopo ‘La Mafia uccide solo d’estate’, che tra l’altro presto arriverà sugli schermi Rai in versione serie televisiva, Pif dirige un film che in poche parole potrebbe essere descritto come una fiaba. Con la leggerezza e l’ironia che gli sono consueti, Pif dà vita a un racconto piacevole, da ascoltare proprio con l’attenzione di un bimbo. La storia d’amore del protagonista Arturo (interpretato dallo stesso Pif) con Flora (interpretata da Miriam Leone) è al centro del racconto ambientato negli anni 40’ del Novecento, durante la seconda guerra mondiale. I due vivono a New York ed entrambi sono di origini siciliane, come molti a quell’epoca. Sono innamorati, ma il loro amore è ostacolato dallo zio di Flora che l’ha promessa al figlio del braccio destro di Lucky Luciano. Arturo e Flora hanno un piano, ma per metterlo in atto il giovane innamorato deve chiedere la mano al padre della ragazza a Crisafullo, in Sicilia. A rendere le cose ancora più complicate c’è la guerra, la Seconda guerra mondiale, in corso. Complice un piano dell’esercito americano per sbarcare in Sicilia e accedere così al territorio italiano e a causa di un fraintendimento ‘linguistico’ (non dirò di più), Arturo si arruola e parte alla volta dell’isola. Qui la popolazione vive nella costante paura dei bombardamenti e, come facilmente immaginabile, con poche risorse a disposizione. Una volta giunto in Sicilia (la scena del protagonista in groppa a un asino che scende giù dal cielo verrà ricordata a lungo!), Arturo trova il luogotenente Philip Catelli, idealista e animato da un forte amore per la sua patria e anche grazie al suo aiuto si mette alla ricerca del padre di Flora. Per lui non sarà una passeggiata. Sulla sua strada incontra Don Calò, decisamente influente a Crisafullo e altri personaggi che danno vita anche diversi momenti comici. Naturalmente non manca la riflessione sulla mafia e sul ruolo che ebbe in quel determinato periodo e a tal proposito forse Pif è il primo regista a raccontare un episodio storico che ha per protagonisti lo sbarco degli americani in Sicilia e la mafia, episodio probabilmente poco noto ai più. Scelgo di scrivere della trama solo per sommi capi e di non descriverla a fondo per non fare dello ‘spoiler’ che potrebbe togliere il gusto di godersi il film. Pif, in sintesi, si trova di nuovo a raccontare la sua bella terra e lo fa in un modo che risulta piacevole e gradevole. Potrei definirla una vera e propria iniezione di buonumore, un film dove il tono poetico e leggero introducono a riflessioni ben più ‘importanti’. Con lui nel cast, tra gli altri, come già scritto, troviamo Miriam Leone che interpreta Flora e Andrea di Stefano (Philip Catelli). Curiosità. Proprio Di Stefano ha diretto un film uscito nelle sale italiane a fine agosto di quest’anno: ‘Escobar’ con protagonista Benicio Del Toro. Altra nota curiosa: i nomi dei protagonisti sono gli stessi dei protagonisti de ‘La mafia uccide solo d’estate’, come se Pif volesse creare una continuità, un collegamento tra le due pellicole. Non resta che andarlo a vedere. Buona visione!
Francesca Surdi